La bella Anais e Federico II di Svevia

by Carmine de Leo

Nella cattedrale di Andria sono sepolte due regine, la seconda moglie dell’imperatore Federico II di Svevia, Jolanda di Brienne e la sua terza moglie, Isabella d’Inghilterra.

Jolanda, ancora tredicenne, era stata data in sposa a Federico II, sacrificata dai giochi delle alleanze politiche sollecitate dal pontefice Onorio III, in quanto il padre della ragazza, Giovanni di Brienne, re di Gerusalemme, col matrimonio della figlia pensò bene di assicurarsi l’appoggio dell’imperatore svevo per consentire la sopravvivenza del reame.

Federico II, invece, con questa unione, si assicurò il prestigioso titolo di re di Gerusalemme.

La ragazza, descritta come un po’ bruttina dalle cronache del tempo, fu sposata nell’agosto del 1225 dall’imperatore per procura nella cattedrale di San Giovanni d’Acri, città oggi nello stato d’Israele e già importante fortezza del regno crociato di Gerusalemme.

Successivamente, qualche mese dopo, l’imperatore inviò in Medio Oriente una nutrita flotta di galee per condurre la giovanissima moglie in Italia.

Lo sbarco avvenne in Puglia, nel porto di Brindisi, città nella cui cattedrale, il 9 novembre del 1225, fu nuovamente celebrato in gran pompa il matrimonio fra l’imperatore e Jolanda di Brienne, chiamata anche Isabella, che portava in dote allo svevo il titolo di regina di Gerusalemme.

I festeggiamenti che seguirono il matrimonio continuarono nel non lontano castello di Oria  e qui i novelli sposi avrebbero dovuto consumare la loro prima notte di nozze.

Le aspettative e le speranze di aver concluso un buon matrimonio dal punto di vista dell’intesa frasi due coniugi, vennero però presto deluse.

La prima notte, infatti, non fu certamente  una notte felice per la povera Jolanda, che rimase presto delusa dal comportamento del suo novello sposo.

Federico II, trentenne e noto donnaiolo trascurò infatti la piccola Jolanda per una ragazza dal grande fascino, la bella Anais.

Era questa un’avvenente ancella di vent’anni, che era venuta da Gerusalemme al seguito della regia Jolanda; cugina di quest’ultima perché figlia del fratello del padre, il cavaliere Gualtieri III di Brienne, ella faceva parte del gruppo di dame di compagnia che avrebbero composto la piccola corte della regina in Italia.

Federico ne aveva subito colto l’avvenenza già nel corso della cerimonia di matrimonio nella cattedrale di Brindisi e giunto al castello di Oria per passarvi la prima notte, abbandonò il talamo nuziale per bussare alla porta della graziosa Anais, che spregiudicata lo accolse subito, quasi antesignana della sua omonima e moderna scrittrice francese Anais Nin, anima disinvolta ed intrigante che scrisse d’eros e fu amante del grande Henry Miller.

Quella nel castello di Oria non fu certo l’unica notte che l’imperatore passò con la bella Anais, Federico continuò a frequentarla assiduamente e alcuni mesi dopo, forse anche un po’ innamorato di questa graziosa ancella, giunse anche a dedicarle alcuni versi, in cui Anais fu da lui definita: Fior di Soria, fiore di Siria.

Intanto, il padre della sfortunata Jolanda, Giovanni di Brienne, venuto a conoscenza del comportamento dell’imperatore, protestò presso il pontefice per l’umiliazione subita da sua figlia e questi si limitò a risarcirlo con somme di denaro, pur di non  urtare l’imperatore.

Federico, comunque, consumò in seguito il matrimonio con Jolanda, da cui ebbe due figli, una femmina,Margherita, morta infante nel 1227 e l’anno dopo Corrado, destinato poi a succedergli sul trono come imperatore.

La bella e spregiudicata Anais dopo aver amoreggiato nelle residenze pugliesi, castelli e palazzi regi sparsi per tutta questa regione, mentre Jolanda era stata relegata a Palermo, fu infine anch’ella trascurata da Federico.

L’imperatore, considerato dai suoi biografi un impertinente donnaiolo, infatti, alla morte di Jolanda a soli sedici anni, avvenuta subito dopo aver partorito Corrado, dimenticò preso anche l’avvenente cugina della regina.

La bella Anais, con cui aveva convissuto sotto il sole di Puglia fu sacrificata agli interessi della politica imperiale, perché Federico, ormai vedovo per la seconda volta, si risposò dopo alcuni anni dalla morte di Jolanda con la sua terza moglie, Isabella, figlia di Giovanni Senzaterra, re d’Inghilterra, destinata anche lei ad una morte precoce nella città di Foggia, in Puglia e seppellita anch’ella nel duomo di Altamura come la sfortunata Jolanda.

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