Margherita e Spagnoletto. Storia di bellezza e arte

by Carmine de Leo

Incisore e pittore molto famoso, lo Spagnoletto, è il nomignolo con cui è chiamato il celebre artista Giuseppe de Ribera, figlio di un ufficiale al servizio del re di Spagna di stanza presso la fortezza di Gallipoli, nel Salento e, secondo alcuni autori, come il Petrucci, nato proprio in questa cittadina pugliese.

Il padre dello Spagnoletto, era un militare spagnolo, siamo nel Cinquecento e l’antico Regno di Napoli era allora un vice regno sotto il dominio della Spagna.

La fortezza di Gallipoli, il cui primo nucleo fu eretto in epoca romana e poi ricostruita dagli Angioini, fu potenziata proprio durante il dominio degli Spagnoli che vi stanziarono una forte guarnigione.

In essa prestò servizio il padre dello Spagnoletto, che a Gallipoli trovò anche l’amore unendosi ad una giovanissima ed attraente ragazza di nome Margherita.

Margherita, nota in tutta Gallipoli per la sua seducente bellezza, attratta anche dal fascino della divisa, nonostante il parere contrario della sua famiglia, dopo una corte serrata, corrispose l’amore dell’ufficiale spagnolo e si sposò con lui pur sapendo che prima o poi avrebbe dovuto lasciare Gallipoli per trasferirsi in Spagna!

Gli storici non concordano sulla nascita di Giuseppe de Ribera, se a Gallipoli, o in Spagna nella cittadina di Xativa o Jativa, nei pressi della città di Valencia, mentre certa è sua madre, la bella gallipolina che dovette infine lasciare l’Italia, perché il marito spagnolo fu richiamato in patria.

Il piccolo Josepe o Josè de Ribera, nato nel 1591, divenne presto un rinomato pittore, dapprima in attività presso la corte spagnola e in seguito soprattutto nella patria della madre Margherita, in Italia, in particolare a Napoli.

In questa città, allora capitale del vicereame spagnolo, che dominava il sud dell’Italia, divenne uno dei massimi protagonisti dell’arte pittorica seicentesca, la sua fama si diffuse non solo nella città Partenopea, ma anche in tutta l’Europa.

Questo famoso artista, meglio conosciuto con il nomignolo di Spagnoletto, fu un seguace del Caravaggio e dalla Spagna si trasferì prima in alcune città del nord Italia, quindi a Roma e poi definitivamente a Napoli verso il 1616, città che nel Seicento era una delle più grandi ed importanti capitali europee.

Nella città partenopea, ricchissima in quegli anni di fermenti artistici e culturali, Giuseppe de Ribera, che oltre alla pittura, si dedicherà anche all’acquaforte ed alle incisioni, sarà ospite del pittore italiano Giovanni Bernardino Azzolino o Azzolini, coniugato con un’avvenente nobile palermitana, tale Antonia d’India.

Nella casa di quest’artista, siciliano di origine e napoletano di adozione, il Ribera ne conoscerà la giovanissima figlia Caterina ed attratto dalla sua bellezza la sposerà presto; Caterina gli darà ben sei figli.

Di questa sua numerosa prole fece parte anche Margherita, indicata a volte come Maria Rosa in antiche cronache, graziosa giovanetta che il Ribera chiamò con lo stesso nome della sua affezionata mamma italiana, la gallipolina Margherita.

La ragazza non ereditò solo il nome da sua nonna, ma anche una straordinaria bellezza che la fece subito notare in tutta Napoli.

Giovanissima, a soli quattordici anni, nel 1644 fu data in sposa ad un giudice napoletano, tal Gian Leonardo Sensale, che spesso fu in servizio presso vari tribunali del viceregno, come anche in Puglia, presso la Regia Udienza di Capitanata che aveva allora sede in Lucera.
In questa cittadina in provincia di Foggia, però, dopo aver messo incinta la moglie, morì lasciando vedova dopo pochi anni dal matrimonio la sua bella Margherita, che non lo aveva però seguito a Lucera ed era rimasta presso la casa paterna in Napoli.

Proprio in questa abitazione, in particolare nello studio del padre Giuseppe de Ribera, la bella Margherita ebbe modo di conoscere un famoso generale spagnolo, don Giovanni Giuseppe d’Austria, figlio naturale del re di Spagna Filippo IV, frutto della relazione di questo re con l’attrice Maria Calderon.

Questo militare spagnolo, da non confondersi con l’omonimo don Juan d’Austria figlio di Carlo V e vincitore della battaglia di Lepanto, era stato inviato dal padre a Napoli per sedare la rivolta di Masaniello e fu nominato nel 1648 anche viceré; nella capitale partenopea, attratto dalla fama dello Spagnoletto, volle conoscere di persona questo artista e visitarne lo studio, ove conobbe le figlie del pittore e rimase attratto dalla bella Margherita.

Don Giovanni, un nome un destino, come il più popolare personaggio teatrale, era un indomabile donnaiolo e tornò più volte dallo Spagnoletto per ammirare nuove opere dell’artista e per posare ad un suo ritratto, che questi realizzò, disegnando il viceré a cavallo in una sua incisione, oggi conservata presso il palazzo reale di Madrid.

La vera ragione di queste visite, però, fu probabilmente il desiderio di don Giovanni, che era peraltro in giovane di bell’aspetto, di rivedere la figlia del pittore, Margherita.

Affascinato dalla bellezza della giovane, dopo un assiduo corteggiamento, don Giovanni intrecciò infine con lei una tresca amorosa il cui frutto fu una bambina.

Il bel generale lasciò presto Margherita per altri impegni militari ed altre avventure e, morta la figlioletta, quest’ultima ancora giovane e delusa dal suo destino, si rinchiuse in convento; riuscì però a maritare due sue sorelle e a far nominare il fratello Antonio preside, ovvero governatore, della provincia di Lecce.

Il padre, intanto, affranto dal dispiacere ed impazzito, un bel giorno abbandonò il suo palazzo, dichiarando alla servitù che si sarebbe recato a Gallipoli a trovare i parenti della madre, ma in Puglia non arrivò mai e non si seppe più nulla dello Spagnoletto!

A memoria di questa storia d’arte e d’amore restò comunque un canto in dialetto gallipolino, tramandato dalla tradizione popolare col significativo titolo: La canzone dello Spagnoletto, che narra con alcune varianti la sua storia: era in Napoli un pittore di valoroso pennello padre di una bella figliuola desiderata da un Principe. Il pittore resiste alla richiesta, ma il principe insiste e prevale, essendo di sangue reale…

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