Mistero e tradizione…il gioco della setella!

by Carmine de Leo

Sepolte dal tempo molte tradizioni popolari sono ormai quasi scomparse e non sono più praticate, esse restano soltanto in quella particolare memoria che costituisce i nostri beni culturali immateriali.

Il bagaglio del nostro folclore è ricco di queste tradizioni, una di esse, definitivamente scomparsa, è l’antica tecnica per scoprire l’autore di un furto detta il gioco della setella.

Questo misterioso e singolare rituale, che possiamo annoverare al mondo della magia, fu tramandato di generazione in generazione, nonostante i continui editti emanati dalle autorità ecclesiastiche e civili, che sancivano il divieto assoluto della sua pratica.

Vi chiederete perché la chiesa era tanto interessata a scoraggiare il gioco della setella?

La ragione è che questo rituale magico, detto impropriamente gioco, veniva effettuato soprattutto dai poveri frati, perché pare che con essi l’effetto e la riuscita fossero più sicuri.

Misteri della tradizione popolare, questa piccolo rituale magico consisteva nel procurarsi un frammento di stoffa, possibilmente di seta pura, da cui il nome, che veniva teso da due assistenti reggendo i bordi della stessa stoffa.

A tal punto entrava in scena l’operatore vero e proprio, spessissimo un frate degli ordini mendicanti, che infilava le punte di una comune forbice nella seta tesa dai due assistenti.

Dopo aver pronunciato una speciale formula segreta, richiamando spesso i nomi dei Santi Pietro e Paolo e Giovanni Battista, invocati per conoscere la verità:per la verginità e purità, ditemi la verità, si nominavano i possibili autori del furto e quando le punte delle forbici iniziavano a vibrare, allora si era sicuri del colpevole.

A rigor di cronaca bisogna aggiungere che qualche vecchio terrazzano del caratteristico quartiere della città di Foggia, chiamato delle Croci per la presenza dell’omonima chiesa, tramanda una versione un po’ diversa di questo magico rituale.

Infatti, secondo alcuni, pare che il rituale appena descritto venisse effettuato inserendo le punte delle forbici in un setaccio per la farina; ma forse si tratta solo di una piccola confusione causata dall’omonimia tra i due sostantivi: seta e setaccio.

Infatti, è certo che tra le carte dei vecchi processi di stregoneria conservati fra la numerosa documentazione d’archivio del Tribunale del Santo Uffizio, si parla solo della setella in quanto stoffa!

Nella città di Foggia, come in altre della Puglia, i frati che si prestavano come operatori del misterioso rituale erano soprattutto quelli degli ordini monastici più poveri, come i monaci francescani del vecchio convento di Sant’Antonio, in seguito soppresso nella prima metà dell’Ottocento e trasformato in distretto militare.

Questo monastero, dopo vari rimaneggiamenti ed il trasferimento degli uffici del distretto militare, sorge ancora nel borgo Croci, anche se si presenta ormai in completo abbandono !

Infine, non si conosce l’origine del magico rito della setella, ma esso può senza dubbio essere collegato agli antichi rituali di alcuni sacerdoti pagani, gli Aruspici o della bacchetta biforcuta dei rabdomanti, sopravvissuti adattandosi in parte alla tradizione cristiana, da cui la presenza di religiosi, ovvero i frati, come protagonisti principali del rituale della setella.

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