Vedove allegre e gossip d’altri tempi

by Carmine de Leo

Gli scandali di una famiglia borghese foggiana nell’800 tra amori, risorgimento e un matrimonio riparatore tra la bella vedova e l’affascinante ufficiale delle guardie d’onore.  

Alcuni episodi delle nostre vecchie cronache cittadine, come quelli collegati soprattutto ai sentimenti, alle fughe, ai tradimenti ed alle vedove allegre, oggi non fanno più tanta notizia come in passato !

Ma nell’Ottocento, a Foggia, tra una popolazione che non raggiungeva forse neppure i 20.000 abitanti, questo tipo di gossip d’altri tempi creava sconcerto e scandalo tra la cittadinanza.

Le notizie volavano di bocca in bocca, trasportate dal chiacchierio delle pettegole dell’alta società, dalla servitù infedele, dalle comari di strada e dai postiglioni con le loro diligenze che raggiungevano le città più importanti del Regno.

Le storie vere, pian piano, si diffondevano arricchendosi di nuovi particolari dettati dalla fantasia del narratore è così, infine, il vero diventava leggenda.

Foggia non si sottraeva a queste regole ed una delle ricche famiglie borghesi della città, i Salerni, chiamati anche di Rose, perché titolati del marchesato di un piccolo feudo di tale nome in Calabria, loro regione d’origine, furono per alcuni anni il bersaglio preferito di questo “gossip d’altri tempi”.

Ciò, nonostante l’impegno dei Salerni nel periodo risorgimentale nella locale carboneria, a causa dello scandaloso comportamento, per quei tempi, di alcuni membri della loro famiglia.

Questo casato si era fatto subito strada nella nostra città, acquistando parecchio prestigio specialmente nel periodo murattiano e poi, al ritorno dei Borbone, come attivi componenti della massoneria locale, per poi arrivare a ricoprire, dopo l’Unità, verso la fine dell’Ottocento, le massicce cariche politiche cittadine.

Lo stesso attivismo politico i Salerni lo espressero nei confronti dei sentimenti e le cronache dell’epoca ci parlano degli scandali che videro protagonisti una bella vedova allegra, Giovanna Salerni, che sposò il barone Caracciolo e, morto quest’ultimo, come in tanti romanzi d’appendice, rimasta sola e sconsolata, verso il 1842 s’innamorò e scappò via con un prestante e giovane ufficiale della Guardia d’onore di re Ferdinando II conosciuto in un ricevimento a Foggia.

La divisa, come dire, fa sempre il suo effetto, il giovane poi, tal Luigi Sorge, apparteneva anch’egli ad una famiglia borghese foggiana.

Fatto sta che la bella vedova, contro la volontà della sua famiglia, convogliò poi a nozze riparatrici con il suo ufficiale.

Gli scandali per la famiglia Salerni marchesi di Rose non si fermano qui ed ecco ancora, un fratello della nostra bella vedova allegra, Francesco Paolo protagonista di una sfortunata fuga d’amore nottetempo da Foggia fino a Napoli con una bellissima popolana, tale Fortunata Carbone, di cui si era perdutamente innamorato !

Nella capitale del Regno, però, gli sforzi del giovane per convogliare a nozze con la sua bella fallirono ben presto, grazie alla longa manus della sua famiglia che si oppose con decisione a questo matrimonio riparatore.

Infatti, il padre del giovane innamorato, il marchese Orazio, che era in ottimi rapporti con l’Intendente di Capitanata, ovvero il Governatore della nostra provincia, allora il cav. Lotti, sollecitò questo funzionario affinché facesse vietare dall’Intendente di Napoli il matrimonio del figlio Francesco Paolo con la Carbone e fu così che naufragò questa fuga d’amore!

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