“L’ombra di Caravaggio”: Michele Placido nell’ardua impresa di raccontare un genio dell’arte con Riccardo Scamarcio

by Nicola Signorile

L’ardua impresa di raccontare un genio dell’arte. Ci hanno provato con ottimi risultati, di recente, Giorgio Diritti con Volevo nascondermi dedicato a Ligabue e Julian Schnabel con il suo Van Gogh Sulla soglia dell’eternità. Vincent Cassel è Paul Gauguin nell’omonimo docufilm di Edouard Deluc uscito qualche settimana fa.

I pittori di ogni epoca sembrano essere i soggetti prediletti di cineasti e attori di successo. Spesso sono stati icone di stile e trasgressione, figure affascinanti e d’avanguardia, un faro di modernità in tempi di oscurantismo e conformismo. Mentre la Rai prepara la serie Leonardo, megaproduzione internazionale di cui vi abbiamo già parlato, ecco un altro progetto che mette al centro un gigante dell’arte italiana: L’ombra di Caravaggio è il nuovo film scritto (con Sandro Petraglia e Fidel Signorile), diretto e interpretato da Michele Placido, le cui riprese sono cominciate a Napoli il 21 settembre. Il quattordicesimo lungometraggio della carriera del cineasta di origini foggiane (l’ultimo nel 2016, 7 minuti) verrà girato anche a Roma, nei dintorni di Viterbo, Ariccia, Frascati e Malta.

Nei panni di Michelangelo Merisi ci sarà Riccardo Scamarcio che ha già lavorato con Placido nel 2005 in Romanzo Criminale e nel 2009 nel sessantottino Il Grande sogno; poi i due sono stati padre e figlio nella saga famigliare polignanese tratta dai romanzi di Luca Bianchini Io che amo solo te e sequel, La cena di Natale di Marco Ponti.

L’ennesima grande sfida per l’attore pugliese alle prese con un uomo inquieto, sovversivo, ricco di lati oscuri e contraddizioni che, a cavallo tra XVI e XVII secolo, sopporta il peso di una condanna a morte e su cui sta per allungarsi l’Ombra di un implacabile potere occulto. Un’inquietante figura è stata infatti incaricata di indagare sul pittore che – con la sua vita e la sua arte – affascina, sconvolge, sovverte. Quello messo in scena da Placido sarà un artista maledetto dal talento assoluto, devoto e scandaloso, una rockstar ante litteram dalla vita spericolata.

La misteriosa Ombra sarà interpretata dal francese Louis Garrel, la grande signora del cinema transalpino Isabelle Huppert incarnerà la marchesa Costanza Colonna e Micaela Ramazzotti, la prorompente Lena. Al loro fianco, un cast di grande livello – da Vinicio Marchioni a Lolita Chammah, da Alessandro Haber a Moni Ovadia, da Lorenzo Lavia a Brenno Placido, fra gli altri – con lo stesso Placido nel ruolo del Cardinale Del Monte. Inoltre, nel film per la prima volta in veste di attore debutterà il rapper Tedua, tra i più influenti artisti della scena italiana, nel ruolo di Cecco. Dietro le quinte un team di pluripremiati artisti come Tonino Zera per le scenografie, Carlo Poggioli per i costumi, mentre la fotografia è affidata a Michele D’Attanasio e il montaggio a Consuelo Catucci. Le musiche sono dei Planetoid. Cast italo-francese come lo è la produzione in mano a Federica Vincenti con Goldenart Production insieme a Rai Cinema e a Charlot, Le Pacte, Mact Production, in collaborazione con Film Commission Regione Campania e QMI. L’Ombra di Caravaggio uscirà in sala in Italia distribuito da 01 Distribution e in Francia da Le Pacte.

L’autore di opere straordinarie come Cena in Emmaus, Davide con la testa di Golia e Sette opere di misericordia, è stato già portato sullo schermo da Goffredo Alessandrini nel 1941, protagonista Amedeo Nazzari (Caravaggio, il pittore maledetto), nel 1967 dallo sceneggiato Rai, con la regia di Silverio Blasi, con Gian Maria Volonté nelle vesti dell’artista, da Derek Jarman nel 1986, poi nel 2004 dal mediometraggio Caravaggio. L’ultimo tempo (1606-1610) di Mario Martone e, nel 2008, dalla fiction Rai di Angelo Longoni con Alessio Boni, oltre a vari documentari e film d’arte (vedi Caravaggio – L’anima e il sangue di Jesus Garces Lambert per Sky) sulla sua vita e le sue opere.

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