Tutte le nomination dei premi Efa: per l’Italia corrono anche Luca Marinelli e Elio Germano

by Nicola Signorile

La fine del dannato 2020 per fortuna è vicina. Nonostante le sale cinematografiche siano state chiuse per molti mesi, arriva anche quest’anno il momento di premiare i migliori film della stagione. Arrivano le nomination all’Efa, l’European Film Award, una sorta di Oscar europeo più attento alla qualità delle opere filmiche che al loro successo commerciale.

L’Italia si è ben difesa con 4 nomination ottenute da Martin Eden di Pietro Marcello, candidato come miglior film europeo, per il miglior regista, per la sceneggiatura dello stesso regista e Maurizio Braucci e per l’interpretazione di Luca Marinelli. Non è l’unico attore di casa nostra in lizza: tra i sei migliori interpreti europei entra anche l’incredibile performance di Elio Germano nei panni di Ligabue in Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, una delle opere maggiormente danneggiate dal lockdown dello scorso marzo. Tra gli sceneggiatori, arriva una nomination anche per Fabio e Damiano D’Innocenzo per lo script di Favolacce.

Sei citazioni per tre film è un buon bottino, considerando l’anno molto difficile che il settore sta attraversando. Strada in salita per gli italiani: Martin Eden dovrà vedersela come Film Europeo 2020 con Corpus Christi di Jan Komasa, candidato per la Polonia agli Oscar e con il danese Un altro giro, appena presentato alla Festa del cinema di Roma da Thomas Vinterberg; entrambe pellicole candidate anche per il miglior regista e sceneggiatore. Senza dimenticare il tedesco-francese Undine – Un amore per sempre di Christian Petzold, Orso d’argento per la migliore attrice Paula Beer (candidata anche agli Efa) e Premio Fipresci alla 70a Berlinale, il dramma bellico in bianco e nero The Painted Bird, scritto e diretto da Václav Marhoul, nel Concorso a Venezia 76 e Berlin Alexanderplatz, adattamento dell’omonimo romanzo di Alfred Döblin del 1929, ad opera dell’afgano-tedesco Burhan Qurbani, candidato anche per la sceneggiatura scritta con Martin Behnke.

Nel sestetto di registi in lizza per l’Efa, accanto a Marcello, troviamo veterani come Agnieszka Holland per Charlatan e François Ozon per il sentimentale Estate ’85, premio del pubblico all’ultima Festa del Cinema di Roma, oltre alla norvegese Maria Sødahl per la storia d’amore autobiografica Hope, che porta anche una candidatura alla protagonista femminile Andrea Bræin Hovig. Inoltre, il maestro Costa-Gavras concorre all’Efa per la sceneggiatura del suo ultimo film girato e ambientato in Grecia, Adults in the room, tratto dal libro Adulti nella stanza: La mia battaglia contro l’establishment dell’Europa di Gianīs Varoufakīs, sulla crisi economica greca e il relativo referendum del 2015. Grande bagarre tra le migliori interpretazioni femminili, quasi tutte nordeuropee.

In evidenza dal festival di Berlino, le tedesche Paula Beer e Nina Hoss (My Little Sister) e la russa Natasha Berezhnaya (Dau. Natasha). Poi, la norvegese Ane Dahl Torp, giovane madre che lotta per l’amore dei suoi figli in Charter, passato al Sundance e l’attrice spagnola Marta Nieto in Madre, ruolo già premiato nella sezione Orizzonti a Venezia 2019. Marinelli e Germano dovranno invece vedersela con due star, Mads MIkkelsen (Un altro giro) e Viggo Mortensen, protagonista di Falling, suo debutto alla regia, con il polacco Bartosz Bielenia di Corpus Christi e con il croato Goran Bogdan, candidato per Father.

Più di 800 membri dell’Efa sceglieranno i vincitori, che saranno annunciati in una serie di serate-evento virtuali, in live streaming dall’8 al 12 dicembre, gli “EFA alle Otto”, ideati per celebrare i nominati e i vincitori delle varie categorie e riflettere sul futuro del cinema europeo post-covid.

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