“Amo essere creativo. Se non lo fossi mi annoierei e la noia è un crimine” diceva Karl Lagerfeld, il geniale stilista scomparso all’età di 85 anni. Come molti già hanno detto, senza di lui il mondo della moda non sarà più lo stesso. Iconico, geniale, intuitivo e a volte irriverente.
Un vero e proprio artista che ha saputo dare vita al suo immaginario non solo con la creazione di abiti spettacolari (alcuni dei quali esposti nei musei), ma anche attraverso altri linguaggi come la letteratura, la fotografia e il cinema. Se in molti infatti conoscono Karl Lagerfeld come il capo esecutivo della maison Chanel e come direttore creativo del marchio Fendi, molti non sanno che lo stilista tedesco era anche, ad esempio, uno scrittore.
La sua passione per l’architettura inoltre lo aveva portato a stringere forti legami di amicizia con archistar del calibro di Zaha Hadid e Tadao Ando per il quale aveva realizzato Tadao Ando – Vitra house, un libro fotografico sulle opere dell’architetto giapponese con scatti realizzati da Lagerfeld. Un passione, quella per la fotografia, che spesso lo stilista trasponeva anche nel campo della moda, realizzando ad esempio molti servizi fotografici per le campagne pubblicitarie delle sue collezioni.
Forse resterà uno dei legami più solidi e importanti quello che Karl Lagerfeld aveva con il cinema. Oltre alle tantissime realizzazioni di costumi cinematografici (tra le più recenti le giacche indossate da Kate Blachet in Blue Jasmine di Woody Allen, film con il quale l’attrice ha vinto l’Oscar), numerosi sono anche i documentari dedicati alla maison Chanel in cui vediamo Lagerfeld a lavoro. Signé Chanel è ad esempio una miniserie del 2005 in lo stilista è stato ripreso durante tutto il percorso creativo di una collezione, dalla fase in cui lo vediamo alle prese con i bozzetti degli abiti fino al lavoro delle sarte e le prove con le modelle.
Ma quanti conoscevano Karl Lagerfeld anche come regista? Sono suoi infatti alcuni dei cortometraggi più iconici realizzati per la maison francese. Tra questi Once and Forever, il film che Lagerfeld ha presentato in anteprima nel 2016 in uno dei luoghi più iconici del cinema italiano e internazionale, gli studi di Cinecittà a Roma. In Once and Forever vediamo Kristen Stewart nei panni di un’attrice che deve recitare il ruolo di Coco Chanel in un film biografico sulla stilista.
La giovane attrice di muove sul set e mentre prova i monologhi previsti dal copione sembra maturare una certa simpatia per il giocatore di polo Étienne Balsan, storico amante di Gabrielle. Intanto una Coco più anziana (interpretata da Geraldine Chaplin), che nel film sarebbe la vera Chanel, fuma al telefono e pronuncia una delle sue frasi più conosciute: “La moda non è un’arte, è un lavoro”.
Il film di Karl Lagerfeld proiettato alla presentazione della collezione Métiers d’art Paris –Roma 2016. Per la sfilata, organizzata nello studio dedicato a Federico Fellini, il Teatro 5 (il cui numero non può che ricordarci anche il mitico Chanel n.5), lo stilista fece ricostruire nei minimi dettagli una Parigi notturna degli anni ’60, in cui modelle che uscivano da una finta metropolitana passeggiavano tra le strade di un quartiere apparentemente reale.
Come a suggellare lo storico rapporto tra la maison francese e il cinema, Métiers d’art Paris è stata una delle collezioni Chanel più ispirate al mondo del grande schermo e alle sue icone, tra le quali l’attrice Anouk Aimée, amica intima di Coco Chanel (e per la quale la stilista francese aveva realizzato numerosi abiti) e, non casualmente, protagonista de La dolce vita di Fellini, film che il regista italiano aveva in parte girato nel Teatro 5 di Cinecittà.
“Fellini è una figura storica nel cinema italiano e creare un luogo parigino in un luogo italiano è stato allo stesso tempo assurdo e affascinate – ha raccontato Karl Lagerfeld in occasione della sfilata -. Sono entusiasta di averlo fatto. Sento la magia nell’aria”.
