110 Anni di luce: Acea e Roma. Passione e innovazione alla Centrale Montemartini

by Marianna Dell'Aquila

Oltre cento anni di evoluzione tecnologica raccontati attraverso un tema tra i più affascinanti del nostro tempo: la luce. Sarà infatti visitabile fino al 26 gennaio 2020 la mostra “1909-2019, 110 Anni di luce. Acea e Roma. Passione e innovazione”, una rassegna che attraverso fotografie, documenti inediti e originali racconta non solo lo sviluppo tecnologico della città di Roma, ma come esso abbia contribuito a cambiare la fisionomia industriale e urbanistica della Capitale rendendola una delle città più “illuminate” al mondo.

Promossa da ACEA e ospitata in una delle sedi più belle e affascinanti dei Musei Capitolini, la Centrale Montemartini nel quartiere Ostiense, l’esposizione coniuga innanzitutto le due anime della sede che la ospita, quella ex industriale e quella museale, che – come ha sottolineato Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente capitolina ai Beni Culturali –  è diventata un luogo molto importante per l’archeologia della città di Roma, ma anche per tutto il panorama internazionale. La mostra infatti è una nuova prova di come si possa coniugare in modo interessante  l’archeologia industriale, un’esposizione permanente di opere classiche e altri tipi di materiali il cui obiettivo è di sviluppare un racconto differente (ma non distante) da quello della struttura espositiva permanente del museo.

“1909-2019, 110 Anni di luce. Acea e Roma. Passione e innovazione” racconta il legame tra Acea e la città attraverso materiali inediti e preziosi, ma anche molte curiosità provenienti da numerosi archivi tra cui l’Archivio Centrale dello Stato, l’Archivio Storico Capitolino, l’Archivio della Presidenza della Repubblica e naturalmente l’Archivio Acea, oltre a quelli della Rai e dell’Istituto Luce. La mostra – come ha spiegato il curatore Alessandro Nicosia – si sviluppa cronologicamente attraverso tredici isole legate non solo a fatti noti che hanno segnato la storia contemporanea di Roma, ma anche a curiosità peculiari della storia di Acea.

Ad esempio, le documentazioni sulla nascita dell’azienda, fortemente voluta dal sindaco di allora Ernesto Nathan e decisa in modo plebiscitario con un referendum popolare a favore della municipalizzazione dei servizi elettrici di Roma, testimoniano come essa non sia stata per nulla priva di ostacoli. A differenza del settore dei Trasporti, infatti, creare un’azienda elettrica municipalizzata era cosa molto complicata all’epoca, perché significava innanzitutto superare i vincoli delle concessionarie e dei privati. L’azienda venne inaugurata nel 1910 alla presenza di Re Vittorio Emanuele III, inizialmente si chiamava Azienda elettrica San Paolo e solo successivamente divenne Centrale Montemartini. Si trattava del primo impianto pubblico di Roma per la produzione di energia elettrica.

Ad arricchire le curiosità in mostra, anche la documentazione risalente al periodo della Prima Guerra Mondiale: si tratta principalmente di documenti che testimoniano quanto il sindaco Nathan fosse contrario alla decisione presa dal Presidente del Consiglio Antonio Salandra di far partire per il fronte molti operari dell’azienda. Tuttavia, come si evince da una lettera di ringraziamento del sindaco e del Consiglio comunale di Roma al Presidente della Commissione esaminatrice dell’azienda elettrica municipale datata 1918, la drastica riduzione del personale, soprattutto di tecnici altamente specializzati, non provocò grandi inconvenienti.

Nel 1929 fu invece inaugurato del primo negozio in via Nazionale per la vendita di apparecchi elettrici per usi domestici (dal 1912 al 1932 la produzione di energia elettrica era passata da 34 milioni di Kwh a 133,5 milioni di Kwh e le utenze private da circa 1800 a quasi 96.000). Ma risalgono agli anni ’30 alcuni dei più importanti interventi di ammodernamento degli impianti. Nel 1933 Benito Mussolini inaugurò il potenziamento della centrale con due grandi motori diesel che consentirono nel 1937 di soddisfare quasi 130.000 privati residenti nella Capitale. Nel 1938 invece l’azienda fu incaricata di illuminare Roma per accogliere con grande fasto Adolf Hitler e di mostrargli il volto più moderno della città. Alla fine della Seconda Guerra mondiale, a causa dell’impegno bellico e i numerosi sabotaggi da parte dei soldati nazisti in fuga, alcuni impianti furono messi fuori uso e nel 1944 la Montemartini era l’unica centrale in funzione.

Tra il 1952 e il 1959 l’Azienda municipalizzata visse un nuovo momento di grande potenziamento con la costruzione di altri impianti idroelettrici e termici che andavano a definire un nuovo assetto industriale e urbanistico della città. Nel 1974,  nonostante la cessione di alcuni impianti alla neonata Enel, Acea gestì il grande progetto di recupero urbanistico e di bonifica (realizzazione e bonifica delle condotte idriche, creazione di nuove reti fognarie e installazione di lampade al sodio per l’illuminazione pubblica) delle 82 borgate romane sorte ai margini della città. Quelli sono anche gli anni del trasferimento della sede di via Milano a quella di Piazzale Ostiense, dove si trova tutt’ora.

“1909-2019, 110 Anni di luce. Acea e Roma. Passione e innovazione” racconta una parte della storia di Roma attraverso la crescita della produzione di energia, lo sviluppo della rete, la costruzione degli impianti e la costante ricerca di modernizzazione. Più di un secolo di storia contemporanea durante il quale l’elettricità e la grande illuminazione sono stati elementi fondamentali in occasione di eventi storici come il Giubileo, l’inaugurazione della stazione Termini e della linea metropolitana, la firma del Trattato che istituì la nascita della CEE nel 1957. Con le Olimpiadi di Roma del 1960, Acea incominciò anche a rivolgere una particolare attenzione, ancora fortemente viva, verso l’illuminazione artistica dei più significativi monumenti della città.

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