Ricuciamo il domani, eticamente, creativamente, tra le diverse generazioni, con il fashion design di Artemes

by Fabrizio Stagnani

Saperi artigianali, intergenerazionalità, inclusione professionale e sociale, condivisione e cooperazione, le buone intenzioni sembrano esserci proprio tutte. “Ricuciamo il domani” il nome dell’iniziativa promossa dall’Associazione Artemes, proposta al Centro di Servizio al Volontariato San Nicola per il concorso #GIOVANIDEE. Già per lo stesso avevamo raccontato le gesta dei ragazzi di Regaliamoci un sorriso, vincitori con il video “Vivi Generosamente!”.

L’idea qui è quella organizzare un workshop inclusivo di fashion design che mira ad avere più risvolti positivi. 

“A volte, sembra di vivere in un tempo che cospira contro lo stare insieme. Pur condividendo lo stesso spazio, ci si isola con i dispositivi elettronici, perdendo l’occasione di imparare, l’uno dall’altro, attraverso il confronto.”

Dall’uno al nove ottobre, presso la sede di Artemes Odv, a Sannicandro di Bari, in Contrada Vezzeta, s’incontreranno, per un totale di trenta ore, professionisti ed hobbisti della moda, persone che affrontano un periodo di disagio sociale e volontari di diverse realtà del terzo settore. Insieme, coordinati da Cristina Aniello, Tecnico di abbigliamento e moda, s’imparerà come operare in una Sartoria sociale, la stessa che l’Associazione Artemes intende fondare.  

“Persone e generazioni diverse possono vivere situazioni di disagio che dialogo e relazione possono risolvere.”

Un circolo virtuoso che parte da un workshop, che diventa punto di snodo aggregativo di dialogo e condivisione di saperi, ma anche un vero e 

proprio banco di prova lavorativo. Il laboratorio, la fucina di idee, proporrà i suoi prodotti al mercato. Esperienza che prevede inoltre la realizzazione di una mostra on line degli articoli realizzati e la produzione di backstage audiovisivi, in quanto fonte d’ispirazione. Non paghi i volontari, di cui molti studenti, saranno loro stessi a fare da eco durante momenti d’incontro dedicati nelle realtà scolastiche o universitarie d’appartenenza. “Siamo già in contatto con i rappresentanti degli istituti professionali e non, ma anche con professori, che si sono manifestati disponibili a far parlare i nostri volontari di quello che già e di quello che sarà <<Ricuciamo il domani>> alle scolaresche.- parla Bruno Morabito, Presidente dell’Associazione Artemes – Il nostro è un progetto trasversale a più aspetti della società. Quello della solidarietà, del lavoro, della creatività, quindi dell’arte, passando per la relazione fra diverse fasce d’età, condizioni economiche e culturali. Trattiamo anche l’aspetto del riutilizzo e riciclaggio.”

Il travolgente potere di un’idea. Pezzi di risulta di stoffe e materiali, saranno lo strumento per dare sfogo all’ingegno, incanalato a sua volta attraverso la formazione e la cooperazione fra persone. “Tutti saranno chiamati a ideare e produrre degli oggetti, degli accessori di moda, ma a partire da materiale di scarto. Vogliamo dare nuova vita, a persone e cose. Ricuciremo il domani di entrambe.”

Aziende hanno già donato ritagli di tovaglie di plastica trasparente ed in cantiere ne stanno venendo per esempio fuori già dei porta-mascherine. Estetici, comodi, utili e pratici da disinfettare. “Un altro obbiettivo è quello di voler creare legami, ancor di più in questo periodo. Durante i lavori ovviamente saranno prese tutte le precauzioni per la lotta alla pandemia, ma si creerà una catena di montaggio fra gli iscritti, anche a distanza, fuori dalle ore in presenza. Ognuno si prenderà cura di un aspetto, per poi ritrovarsi attorno alla finalizzazione.”  

Più comune trovare progetti di inclusione sociale abbinati all’arte, più raro da immaginarli nel settore della sartoria, a spiegare le ragioni di questa scelta sempre il Presidente di Artemes: “C’è da ricordare l’esempio del vestito di Arlecchino, fatto di piccole pezze, tutte diverse, che cucite insieme hanno dato vita ad un capolavoro. Questo vogliamo fare noi. Anche il cucito è arte, è creatività. Da ritagli, e solo quelli, nasceranno proposte uniche, pezzi unici. – quando i limiti sono stimoli ed opportunità viene da dire – E poi vorremo concretamente provare ad instradare qualcuno a questo mestiere, dare un’indicazione per risollevarsi magari da una condizione precaria.”

Per maggiori informazioni ed iscrizioni contattare l’Artemes OdV al numero di telefono 3382527778, scrivere alla casella di posta elettronica artemes@libero.it e visitare la home page www.artemes.it

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