Il libro “I bambini ci guardano” di Francesco Lorenzoni, giunto in finale al Premio Letterario Nazionale I fiori blu, è un “Manuale di Pedagogia e Psicologia” che usa la forza della Narrazione, e fa emozionare il lettore che diventa egli stesso interlocutore quando si fa domande e cerca risposte. E’ un Viaggio formativo per genitori, insegnanti o solo per chi fosse curioso di esplorare il mondo dei bambini. E’ un viaggio nella bellezza dei loro pensieri, nella freschezza e nella poesia che da essi si sprigiona. E’ il viaggio dei bambini che accrescono il loro sé, ma che non trascurano il Tu, dove ciascuno si sente parte di un tutto.
Narra di un’aula che è uno spazio aperto dei loro pensieri, dove essi possono disporre del tempo di pensare, di sostare sulle cose, di ascoltare le opinioni di tutti i compagni. Questa è la storia di un maestro sapiente “regista dell’educazione”, che stimola curiosità e amore verso la conoscenza. I protagonisti sono i bambini della scuola di Giove, alunni del maestro Franco Lorenzoni , i racconti si arricchiscono anche delle narrazioni di fatti accaduti nella Casa Laboratorio di Cenci. Il maestro diviene regista silenzioso che attraverso una paziente attesa professa una religiosa forma di sospensione del giudizio che unita alla fiducia nel bambino, fa emergere i loro pensieri. Li mette in condizione di costruirsi da sé, con proprie convinzioni. Come il contadino prepara il terreno dove la pianta radicherà e crescerà.
E’ cosi che ci conduce alla conclusione per cui la cultura dei bambini è un “genere” autonomo e indipendente, con una propria identità e valore. Essa prende forma e trova la sua espressione tra le pagine del libro. Il giardino e l’aula diventano per i bambini il Laboratorio del pensiero, sviluppando il ragionamento attraverso il metodo del problematizzare. Componente essenziale è il coltivare “Il pensiero lento”, cioè la capacità di sostare sulle cose, la pazienza e il tempo necessari per farlo tutti “insieme”. Grande esempio di piccola comunità democratica che amministra i pensieri di tutti con oculatezza.
L’autore ci racconta anche di un’esperienza educativa nel bosco, che di solito propone ai bambini o ragazzi, nella Casa Laboratorio di Cenci: costruire una casetta, con i materiali naturali del bosco, rami, sassi, lavorando singolarmente e in silenzio. Dopo questa fase di costruzione fiabesca dove ognuno costruisce lo spazio , giunge il momento di visitarla, e a turno il gruppo dei bambini con il maestro vanno a vedere le casette. La ricchezza delle esperienze raccontataci in questo volumetto (pubblicato dalla casa editrice siciliana Sellerio) passa attraverso varie forme di linguaggio, come l’arte e il teatro e – attraverso le narrazioni fatte alle volte dagli stessi bambini, si comprende il valore dell’emozione, e del ruolo che gioca nell’apprendimento.
Particolarmente suggestiva quella che riguarda una bimba di nome Elisa che immaginò il viaggio di un lombrico sulla luna. Ciò diede inizio a una storia collettiva. Tutti, a turno, dissero i loro pensieri, nacque una filastrocca, una canzone e poi lo spettacolo teatrale a fine anno. La storia parlava del lombrico che stava su di una foglia, stanco di stare sulla terra, e raggiunse la luna volando. Per rendere credibile questa cosa che era – a dire il vero troppo assurda – la bambina imitò il lombrico facendo un movimento ondeggiante che cresceva sempre più fino a spostare la foglia, dimostrando che il movimento ondulatorio del tenace lombrico era riuscito a vincere persino la forza di gravità.
Daniela Franchini
vicepresidente Associazione Montessori di Capitanata