Le “nostre” librerie: una guida alle librerie italiane viventi

by Felice Sblendorio

Per la libreria “Edumondo” di Cagliari la domanda più strana ricevuta è stata: “vuole comprare sotto costo libri rubati?”. Alla libreria “Mio nonno è Michelangelo” di Pomigliano d’Arcola più strana l’ha fatta una scolaresca di bambini che entrava per la prima volta in un posto del genere: “possiamo dormire qui stanotte?”.

A Matelica, la libreria “Kindustria”, nata nella redazione della casa editrice Hacca, usa una sola parola per descriversi: di presidio. La libreria “Gogol” di Milano vorrebbe vendere un libro a Matteo Salvini,Il giorno che diventammo umani” di Paolo Zardi, quella di Tropea, “Il pensiero meridiano”, vorrebbe sottoporre a Barack Obama l’omonimo saggio di Franco Cassano, mentre la libreria “Nisticò” di Catanzaro vorrebbe vendere a qualche amministratore locale “Le basi morali di una società arretrata” di Edward Banfield. Se la domanda, invece, chiede quale libro identifica la propria libreria, la risposta della “Piccola Farmacia Letteraria di Firenze” è “Curarsi coi libri. Rimedi letterari per ogni malanno” di Ella Berthoud e Susan Elderkin.

Dietro ogni libreria, si sa, c’è un mondo intero. Un mondo di cultura, storia, coraggio, titoli amati o sconosciuti: un mondo di vita in poche parole. Lo sanno bene i componenti del collettivo fiorentino The Book Fools Bunch, un gruppo di esperti e maniaci lavoratori dell’editoria italiana che ha appena dato alle stampe “Guida Tascabile delle librerie italiane viventi” (Edizioni Clichy, 576 pagine, 15 euro), una lunghissima mappa del Paese Italia attraverso più di quattrocentocinquanta librerie. Un volume prezioso che arriva dopo settimane tristi per gli amanti dei libri: le immagini dei libri bruciati alla “Pecora Elettrica” di Roma e dei libri gonfiati dall’acqua a Venezia da “Acqua Alta” e “Marco Polo” sono ancora vive nella mente di tutti noi. I libri non sono solo oggetti e le librerie non sono semplicemente luoghi, spazi di commercio. Le librerie nelle nostre città molto spesso rappresentano un fulcro sentimentale, uno spazio di libertà e democrazia, un centro che muove il tutto, l’isola deserta e felice dove gestire politicamente il nostro tempo e il nostro spazio come ha recentemente scritto su “che fare.com” la scrittrice Chiara Valerio.

In questo poderoso e ambizioso volume c’è tutto questo: l’identità, lo spazio, l’unicità, le persone che abitano questi luoghi, i libri protettori che sorvegliano il tempo che scorre e muta. C’è tutta la cura e la passione di piccole o grandi librerie, catene o indipendenti, specializzate o generaliste. Ci sono i libri che ispirano una visione più complessa e stratificata delle cose. Ancora le passioni di chi abita questi luoghi e gli approcci più strani della specie dei “lettori sperduti” teorizzata da Stefano Benni, quello che non troveremo da nessun’altra parte e le bellezze delle nostre comunità dove fuggire dopo aver acquistato un libro.

L’idea, che raccoglie le storie delle librerie che hanno aderito e risposto alle domande del collettivo, risulta semplice e preziosa: riunire in una mappatura quelle realtà che ogni giorno, nonostante le difficoltà, resistono, operano e vivono nelle città e nei piccoli paesi. Così, dal Sud al Nord, da Alghero ad Aosta, si scoprono realtà affascinanti e incredibili, storie uniche e mondi che vorremmo conoscere e abitare contemporaneamente.

Rispondendo ad alcune domande (“Che libreria sei in una sola parola?”; “Qual è il libro che identifica la tua libreria?”, “A chi vorresti vendere un libro?”, “Qual è la domanda più strana che ti sia stata fatta?”, “Usciti dalla tua libreria bisogna andare assolutamente… dove?”),i librai di questa infinità di realtà italiane hanno scritto dei piccoli e interessantissimi racconti da leggere. Per chi viaggia spesso e ha la mania di conoscere le città anche attraverso le sue librerie – con l’obbligo di portare a casa almeno un libro come un tassello di quel viaggio –, questa guida è imperdibile. I nomi dei librai, gli indirizzi e i contatti sono le informazioni basilari che indicano una vitalità sempre presente che è quasi una sorta di miracolo ai tempi dell’e-commerce. I racconti, i libri e le passioni, invece, ci fanno sperare sulla resistenza delle librerie: rifugi, spazi umani e diversi in cui crescere, ritrovarsi, e forse insieme ritrovarci.

bonculture leggendo “Guida Tascabile delle librerie italiane viventi” ha scelto le sue dieci librerie del cuore contenute in questa mappa. Eccole qui.

Libreria Acqua Alta (Venezia)

La tua storia in 280 caratteri: Dopo aver già aperto due librerie a Venezia cercavo un posto con tanto spazio per i libri, dove entrasse facilmente l’acqua durante l’alta marea e dove potessero girare tranquillamente i gatti.

Che libreria sei, in una sola parola? Unica.

Cosa trovo da te che non trovo altrove? Una gondola sommersa dai libri e una scala fatta con i libri.

Libreria Polarville (Aquila)

La tua storia in 280 caratteri: Nata nel 2004 come “Caffè Polar”: libri, musica, film, un’attenzione particolare per la letteratura e il cinema francese. Dopo il sisma del 2009 è uno dei primi esercizi commerciali a riaprire in centro storico, ribattezzata Polarville, con mostre, concerti, incontri e presentazioni.

Qual è il libro che identifica la tua libreria? “Viaggio al termine della notte”, Louis Ferdinand Cèline.

Qual è la domanda più strana che ti è stata fatta? “Ma i libri si possono anche acquistare?”.

Il sasso nello stagno – Libreria per bambini e ragazzi (Lucera).

La tua storia in 280 caratteri: Architetta incantata dal mondo dei bambini e cresciuta nella libreria dei miei genitori, ho deciso di diventare “archilibraia”, ideando e realizzando questo luogo-scrigno in cui potersi fermare, sfogliare, annusare, dimenticare il caos esterno. Raccomandata agli adulti.

Qual è il personaggio letterario che rappresenta la tua clientela? Tutti i personaggi di Lionni. I bambini sono sognatori, idealisti, curiosi, ma anche molto pratici. Con loro si può parlare di tutto. 

Cosa trovo da te che non trovo altrove? Qualcuno sempre disponibile a consigliare, confrontarsi, a recuperare velocemente anche libri desueti, poco conosciuti. Da noi il libraio cerca di diventare un sarto che consiglia letture su misura, cucite addosso ai clienti.

Libreria Internazionale Luxemburg (Torino).

Qual è il personaggio letterario che rappresenta la tua clientela? Walter Benjamin in “Tutto il ferro della Torre Eiffel” di Michele Mari, perché come lui i nostri lettori sono mossi dal fuoco della curiosità.

Usciti dalla tua libreria bisogna andare assolutamente… dove? Al Museo Egizio.

Cosa trovo da te che non trovo altrove? Siamo l’unica libreria internazionale a Torino, con un piano dedicato alle letterature in lingua originale e un ricco assortimento di riviste e periodici provenienti da tutto il mondo. Consigliamo da sempre i capolavori della letteratura ebraica e le storie dei diritti LGBTQ.

IoCiSto, La Libreria di Tutti (Napoli).

La tua storia in 280 caratteri: Nata da un post su Facebook quando tutte le librerie del quartiere avevano chiuso; il post diceva: “Perché non ce la apriamo noi una libreria?”. Invece dei like cominciò a collezionare: “io ci sto”. Sono passati cinque anni, e IoCiSto è la libreria indipendente più…

Che libreria sei, in una sola parola? Di tutti.

Qual è la tua libreria preferita nel mondo? Quella che deve ancora aprire, che aprirà, e resisterà.

Giannino Stoppani – Libreria per ragazzi (Bologna).

Qual è il libro che identifica la tua libreria? “Il giornalino di Gian Burrasca” di Vamba.

A chi vorresti vendere un libro? E quale libro? A un politico che dichiara di non avere tempo per leggere, “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono.

Usciti dalla tua libreria bisogna andare assolutamente… dove? In biblioteca a scoprire i libri che non possono più essere sullo scaffale.

Libreria Modusvivendi (Palermo).

Che libreria sei, in una parola? Di proposta.

Qual è la domanda più strana che ti è stata fatta? “Ma i libri normali dove li tenete?”.

A chi vorresti vendere un libro? E quale libro? Vorremmo consigliare “Romanzo Civile” di Giuliana Saladino a Leonardo Sciascia.

Libreria Palazzo Roberti (Bassano del Grappa).

La tua storia in 280 caratteri: Inaugurata nel 1998, ha sede in un palazzo del ‘600. I pavimenti alla veneziana, gli stucchi, i giardini, il salone affrescato ne fanno una delle librerie più belle d’Italia.

Qual è la domanda più strana che ti è stata fatta? Consultando un sms sul cellulare un cliente ci ha chiesto: “Avete i libri: Il buio oltre la siepe e Harper Lee?” Nostra risposta: “Veramente uno è il titolo e l’altro l’autore”.

Qual è la tua libreria preferita nel mondo? E in Italia? Hatchards di Londra; Vecchie Segherie di Bisceglie.

Libreria Fahrenheit 451 (Roma).

Che libreria sei, in una parola? Militante.

Qual è il personaggio letterario che rappresenta la tua clientela? Senza dubbio Montag, il pompiere che in “Fahrenheit 451” aveva il compito di incendiare libri e biblioteche, ma si ribella a questo sistema.

Usciti dalla tua libreria bisogna andare assolutamente… dove? A rendere omaggio, al centro della piazza, a Giordano Bruno, ivi bruciato il giorno 17 febbraio 1600.

Libreria del Mondo Offeso (Milano).

Qual è il personaggio letterario che rappresenta la tua clientela? Cidrolin da “I fiori blu” di Italo Calvino. Onirico, calmo, curioso, attento, combattivo, ironico, critico. Un sognatore con i piedi per terra!

A chi vorresti vendere un libro? E quale libro? Vorrei vendere i libri a me più affini agli ignoranti e ai politici. Inizierei con “L’oca del passo” di Tabucchi, proseguirei con “Un canto clandestino saliva dall’abisso” di Mimmo Sammartino e poi “Appunti per un naufragio” di Davide Enia.

Qual è la domanda più strana che ti è stata fatta? “Avrei bisogno di un libro per arredare casa. No comment!”.

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