“Piccola libreria con delitto”: una indagine per Blu nel nuovo romanzo di Elena Molini

by Michela Conoscitore

Delle prime volte se ne parla sempre. Qualcuna è esecrabile, altre sono felicemente trascurabili. Poi ci sono quelle importanti, iniziatiche, entusiasmanti. Elena Molini è stata la mia prima intervista per bonculture, e seguire il suo lavoro che è anche la sua passione, ovvero i libri e il suo mondo della Piccola Farmacia Letteraria, è un appuntamento fisso che non voglio mai mancare. Sarò di parte, ma la sua stupenda libreria di Firenze, a Gavinana, è un paradiso in terra per ogni lettore, che le ha dato anche la possibilità di realizzare un’altra sua attitudine, quella per la scrittura, tanto che per Mondadori nel gennaio 2020 ha pubblicato il primo romanzo. Ecco che ritornano le prime volte, ed effettivamente con Elena ho parlato di una sua, nuova, prima volta ovvero l’uscita del giallo Piccola Libreria con delitto (Mondadori, pp. 324, 19€).

Ritroviamo Blu Rocchini, la spassosa protagonista del romanzo precedente, alle prese con un’indagine che coinvolge l’amica del cuore, Rachele, accusata di omicidio. Animata dall’affetto per l’amica, un’inguaribile sete di giustizia e, ovviamente, tante letture di genere, Blu proverà a tirare fuori dai guai Rachele, supportata da incredibili ‘aiutanti’. Ci riuscirà? Questo lo potrete scoprire solo leggendo il libro, intanto la chiacchierata con Elena in cui racconta com’è nata quest’avventura letteraria.

Elena come nasce il tuo nuovo romanzo, Piccola Libreria con delitto?

Sono una grandissima appassionata di gialli, ho avuto il periodo Agatha Christie, il periodo Stephen King. Alla Mondadori volevano scrivessi un altro libro, ho accettato ma ho anticipato che sarebbe stato un giallo, l’idea mi piaceva. Infatti è stato molto bello e divertente scriverlo.

Com’è stato misurarsi con questo genere? Le dinamiche cambiano rispetto alla classica narrazione da romanzo…

Assolutamente sì, un giallo lo devi orchestrare. Dev’essere ben costruito per una forma di rispetto anche nei confronti del lettore, perché se arriva alla fine e non ha avuto modo di capire chi fosse l’assassino attraverso gli indizi che lo scrittore gli ha lasciato nella narrazione, si sente un po’ truffato. Bisogna saperli nascondere molto bene, ma li devi dare così da permettere anche al lettore, al termine del libro, di riflettere sulla vicenda e ricostruire le dinamiche. È più difficile scrivere un giallo per questo motivo. Un po’ come quando alle medie o alle superiori dovevi risolvere dei problemi o delle espressioni di matematica, quando scrivi un giallo e tutto ti torna è una grande soddisfazione.

Allora è più appagante scrivere libri gialli?

Dipende dalla propria inclinazione, per me sì perché quando leggo mi entusiasmo per le cose da scoprire. Sono curiosa di natura, e in questo genere mi ci butto a capofitto. Nella lettura come nella scrittura.

Sempre a proposito di libri gialli, Blu nel romanzo ha dialoghi divertenti e immaginari con dei celebri personaggi letterari appartenenti proprio al filone mistery. Su tutti cito Miss Marple di Agatha Christie. Perché hai deciso di utilizzare questa trovata letteraria che, tra l’altro, funziona alla perfezione e rende il libro godibilissimo?

Oltre a Miss Marple ci sono anche Sherlock Holmes e August Dupin più una guest star che non svelo, alla fine. Un’espediente meta letterario che mi è servito per quando Blu nei momenti di difficoltà durante l’indagine ha bisogno di confrontarsi con qualcuno, e chi meglio di questi personaggi letterari per aiutarla?

Non c’è ovviamente bisogno di dirlo, la protagonista indiscussa del libro è Blu: quanto è cambiata dall’ultimo libro? È rimasta casinista ma è maturata, più sicura di sé grazie al percorso su cui la stai portando…

(Ride, ndr.) Sì Blu sta andando avanti nel suo percorso, ha maggiore autostima e adesso sa quello che vuole dalla vita. Se nel primo libro era alle prese con un sogno da realizzare, nel secondo quel sogno si è concretizzato, la libreria è avviata e le cose per lei, finalmente, girano nel modo giusto.

Oltre a Blu, l’altra protagonista del romanzo rimane la tua libreria, La Piccola Farmacia Letteraria. Come avete affrontato il lockdown e come vi siete organizzate in questo periodo pandemico, visto che la cultura sembra abbia fatto maggiormente le spese?

Semplicemente abbiamo mutato il nostro modo di lavorare, ci siamo adattate. Con la chiusura dei negozi e il blocco del turismo in tutte le regioni, ci siamo spostati online: abbiamo aperto il nostro e-commerce, siamo molto attivi su Facebook e Instagram dove diamo consigli online. Paradossalmente, dal punto di vista lavorativo, la pandemia ci ha offerto l’occasione di scoprire che determinati contenuti potevano essere proposti in modo diverso. Comunque c’è stato un incremento di lettori in Italia, tra il 2020 e i primi mesi del 2021 e di questo non potrei essere più felice (+47% di libri venduti nei primi cinque mesi del 2021, dato che sorpassa quello del 2020. Fonte AIE ndr.). Confrontandomi con altre librerie indipendenti di Firenze e sparse in tutta Italia posso dirti che siamo ottimisti e stiamo tenendo botta.

Prima di lasciarti, so già che non ti farai sfuggire nulla ma te lo chiedo comunque: ci saranno nuovi libri su Blu?

È tutto un work in progress. Un libro lo scrivo perché ho delle idee, buone. Se mi verrà in mente qualche altra avventura per Blu o una nuova indagine sicuramente sì. Per ora non si sa, vedremo…

Non puoi lasciare a bocca asciutta i tuoi lettori soprattutto ora che si profila per lei una nuova storia d’amore

Sulle storie d’amore sono molto carente…

Lavora di fantasia, Elena!

Ho già lavorato molto di fantasia! Con il Giulio Maria reale siamo mega amici da secoli, non c’è mai stato nulla, ma i lettori sperano tanto in questa storia tra Blu e il lui letterario, molto amato.

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