Bergamo, la riapertura virtuale del Teatro Donizetti

by Alessio Walter De Palma

Difficilmente questo 2020 riuscirà ad essere dimenticato dalla memoria collettiva di chi lo ha vissuto, ma anche i posteri ne avranno memoria dai libri di storia. Il CoVid-19 ha sicuramente inciso negativamente sulla vita di ognuno di noi, ciò che prima era “normale” da marzo scorso non lo è più e siamo stati costretti ad abituarci ad una “nuova normalità” fatta di distanziamento, mascherine, gel igienizzanti, computer, tablet, smartphone, il famoso ormai smart working o per l’istruzione la didattica a distanza ormai elevata al livello di DDI Didattica Digitale Integrata, quindi parte integrante della formazione di uno studente.

Oltre all’emergenza sanitaria da pandemia mondiale si stanno subendo altri tipi di emergenze da quella economica a quella sociale. I lavoratori autonomi, nonostante i sostegni governativi, hanno subito maggiormente tale shock, così come anche i lavoratori dello spettacolo con i teatri chiusi.

Sarebbe improbabile mettere su uno spettacolo con la platea vuota, è il caso della rinuncia della Scala alla prima di Lucia di Lammermoor del 7 dicembre. Improbabile ma non impossibile, in effetti, fortunatamente viviamo nell’era della rivoluzione informatica 4.0 in cui i dispositivi informatici appunto sono la nostra ancora di salvataggio per salvarci dall’errore di condurre una vita senza musica parafrasando Friedrich Nietzsche.

Tutti i maggiori teatri del mondo adottano lo streaming dal Covent Garden di Londra, al Metropolitan di New York, al Regio di Parma, al Comunale di Bologna, al Lirico di Cagliari e anche al Donizetti di Bergamo. Bergamo, risaputo ormai, è stata tra le città più colpite dalla prima fase di Nuovo Coronavirus, è la città che ha dato i natali al genio di Gaetano Donizetti, emblema del melodramma italiano prerisorgimentale amato in tutto il mondo. Il 2020 coincideva con la riapertura del teatro a lui dedicato post restauro, ma purtroppo le misure in contrasto al virus tarderanno tale riapertura fisica. Si avrà una riapertura virtuale del teatro attraverso la web tv ufficiale e la collaborazione della RAI.

La stagione lirica 2020 di riapertura del teatro Donizetti si farà, in streaming, ma comunque si farà. Volontà di tutto il consiglio di amministrazione della Fondazione Donizetti in accordo con l’amministrazione comunale, con la direzione artistica di un altro bergamasco il regista di fama internazionale Francesco Micheli e la direzione musicale di Riccardo Frizza.

Tra le 74 opere composte dal Maestro – è l’autore più prolifico dell’intera storia del melodramma – verranno messe in scena, tre tra le meno eseguite, in gergo tecnico chiamate chicche: Marin Faliero con protagonisti Michele Pertusi e Francesca Dotto, poi sarà la volta di Belisario in forma di concerto con il baritono Roberto Frontali ed infine Le nozze in villa, un unicum, per la prima volta in scena in tempi moderni con l’edizione critica curata da Paolo Fabbri, l’edizione musicale curata da Elio – si proprio Elio delle Storie Tese, diplomato in flauto traverso, dotato di voce baritonale, melomane e storico della musica – Rocco Tanica ed Enrico Melozzi; la direzione affidata a Stefano Montanari e la regia a Davide Marranchelli. È doveroso ricordare che Bergamo è stata anche la prima città ad eseguire musica dal vivo, il caso della Messa da Requiem di Donizetti dedicata alla memoria delle vittime da Coronavirus. Bergamo sempre un passo avanti.

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