Foggia all’Opera, Carmen, Marcella e Rigoletto per l’autunno lirico del Teatro Giordano

by Antonella Soccio

Due titoli del grande repertorio operistico assenti da molto tempo, la Carmen di Bizet e il Rigoletto di Verdi, accostati ad una perla del repertorio giordaniano, la Marcella. È questa la stagione lirica “Foggia all’opera 2019”, del Teatro Umberto Giordano organizzata dal Comune di Foggia, nell’ambito del progetto DAMA, in collaborazione col Conservatorio Umberto Giordano e le produzioni operistiche di Lecce e Chieti.

Quest’oggi nella splendida Sala Fedora c’è stata la conferenza stampa di presentazione della kermesse alla presenza del sindaco Franco Landella, dell’assessora Anna Paola Giuliani, del dirigente alla Cultura Carlo Dicesare e del direttore del conservatorio, il maestro Francesco Montaruli.

“La lirica l’abbiamo voluta fortemente- ha esordito il primo cittadino- Questa amministrazione, nella consapevolezza che Giordano è il volano culturale che può portare il nome di Foggia nel mondo, ha riservato al grande operista un’attenzione speciale fin da subito. Dalla riscoperta di Giove a Pompei ai grandi titoli come Andrea Chénier e Fedora, dal Giordano in jazz agli spettacoli del Teatro ha classe, ogni manifestazione è diventata parte di una progettualità a lungo termine che ci porterà nei prossimi anni a rappresentare tutti i titoli di Umberto Giordano. E col Maestro è rinato anche il teatro che porta il suo nome, ora epicentro di un movimento culturale che sta permeando l’intera comunità e polo di aggregazione, incontro, riflessione critica e crescita umana. Abbiamo bisogno di progetti che guardino in alto, abbiamo bisogno di credere nel nostro patrimonio culturale, nella nostra storia, nelle nostre tradizioni, in noi stessi; abbiamo bisogno di continuare a sognare. Se il Teatro Giordano non ospita la lirica è come avere un teatro di categoria inferiore”.

IL PROGRAMMA

Un’opera al mese, per un grande autunno lirico.

Si comincia il 25 ottobre con la Carmen in lingua originale, interpretata Annunziata Vestri. Con lei nel ruolo di Don José Rubens Pelizzari con l’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento e il Maestro concertatore e direttore d’orchestra Jacopo Sipari di Pescasseroli per la regia di Giandomenico Vaccari e il Coro Opera in Puglia del Direttore Emanuela Aymone e le Scene e costumi di Pier Paolo Bisleri e le coreografie della grande Elisa Barucchieri ResExtensa Dance Company.

Il 28 novembre è la volta di Marcella, che avrà corpo e voce di Daniela Schillaci, mentre Giorgio sarà Max Jota e Drasco Luca Grassi. A suonare l’Orchestra del Conservatorio Umberto Giordano di Foggia col Maestro concertatore e direttore d’orchestra Marcello Mottadelli per la regia di Antoniu Zamfir  e il Coro del Conservatorio Umberto Giordano di Foggia diretto da Angelo Ceddia per le Scene della Bottega Fantastica di Daniele Barbera e i Costumi della nota Sartoria Shangrillà di Diego Pecorella.

Si chiude il 20 dicembre con il Rigoletto di Giuseppe Verdi con Leonardo Lopez per l’Orchestra Sinfonica Abruzzese del Maestro concertatore e direttore d’orchestra Jacopo Sipari di Pescasseroli, la regia di Alessandro Idonea e il coro del Teatro Marrucino di Chieti, diretto da Christian Starinieri, le Scene Opera 2001 – Alicante, e la Spagna Costumi Sartoria Teatrale Pipi.

Da sinistra, Francesco Montaruli, Franco Landella, Anna Paola Giuliani, Carlo Dicesare

I TEATRI

Prove aperte, prima dei tre spettacoli per favorire gli ingressi ai giovani. “Invece di creare notevoli problemi vogliamo invitare i giovani ad accedere al teatro, dobbiamo la bellezza della cultura. La lirica è un patrimonio italiano, che Foggia rivendica”, ha aggiunto Landella, che in una recente riunione Anci è stato interrogato sulla estrema vitalità del Giordano. Come gestite il Teatro? La domanda di alcuni amministratori pugliesi. “Lo facciamo in casa con capacità interna”.

A tal proposito il dirigente, anticipando la data speciale del 22 dicembre con Mario Biondi a Foggia  ha sottolineato che le tre date costano al Comune 120mula euro, senza nessun apporto del TPP. “Si tratta di un progetto di alto profilo, questi titoli, gli attori, gli orchestrali sono delle eccellenze della Puglia: non stiamo facendo una cosa mediocre e fanno parte di quel piano, DAMA che avevamo immaginato con la Regione e il Conservatorio. Dopo i 150 anni di Giordano si è strutturata una collaborazione, vi invito ad usare l’hashtag #ioGiordano, anche per il Giordano in Jazz certi nomi si possono avere solo grazie a tantissime trattative, riusciamo ad avere certi artisti, in esclusiva, incastrando alcune date, con cachet ridotti”.

“Per Marcella noi forniremo la nostra bella orchestra sinfonica”, ha chiarito il maestro Francesco Montaruli. Nel corso della conferenza stampa è tornato il tema dell’utilizzo del Teatro del Fuoco, di proprietà della Provincia, con specifico riferimento alla intervista di bonculture alla delegata alla Cultura della Provincia Angela Lombardi. Alcune sue dichiarazioni hanno destabilizzato il clima comunale e i rapporti tra l’assessorato di Anna Paola Giuliani e il presidente della Provincia Nicola Gatta.

“Possiamo implementare l’offerta del Teatro del Fuoco, possiamo offrire con una collaudata azione di gestione la nostra esperieza. Il Teatro del Fuoco è ridotto a qualche commedia o alle associazioni, ma è riduttivo”, ha detto Landella.

“Noi non chiediamo la gestione- gli ha fatto eco l’assessora Anna Paola Giuliani- Ci fu una lunga interlocuzione con Francesco Miglio, poi ci fu un incontro con Gatta, credevamo che la stretta di mano fosse conseguente. Mai nessuno ha pensato che il Teatro del Fuoco potesse essere la succursale del Giordano. Apprendiamo da Gatta che l’amministrazione provinciale valuterà la migliore proposta, ma noi sappiamo che Il TPP non può investire su una struttura, né può organizzare una rassegna”.

Dicesare propone una convenzione tra Enti. “Oggi il teatro è in mano ad un Impresario campano, ma serve una risposta immediata, i teatri che non sono attivi portano solo degrado”.

“Tra un sipario chiuso ed uno aperto quale preferire? Tutte le compagnie locali avrebbero il loro spazio”.

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