Linda May Han Oh per un concerto imperdibile al Giordano in Jazz

by Tommaso Campagna

Stuzzicante ed ecclettico il programma del Giordano in Jazz in questo incipit della stagione autunnale (o di tarda estate?). Dopo l’esperienza non riuscitissima (non certo per il valore degli artisti invitati) della Spring Edition organizzata in Piazza Marconi, come cornice artistica della ormai collaudatissima “Libando”, manifestazione sullo street food e non solo, si torna ad ascoltare grande musica nel Salotto della Musica e dello Spettacolo d’Arte, il nostro amato Teatro Umberto Giordano. 

Il poker d’assi (Nino Antonacci, Mario de Vivo, Carletto De Cesare e, dulcis in fundo, l’asso di cuori, Anna Paola Giuliani) hanno pensato a tre artisti di eccelso calibro. Partiamo dall’evento mediano: Richie Lee Jones. Giunta al suo 14 esimo album, l’artista chicagoan, fonde mirabilmente la musica che ama e cioè il rock e il rhythm and blues con il jazz e il cantautorato.

Considerata dalla stampa e dalla critica mondiale come la vera erede di Janis Joplin e Joni Mitchell verrà a Foggia per un concerto imperdibile. Si chiuderà il 4 dicembre con Brad Mehldau, il pianista e compositore di Jacksonville in Florida, vissuto nel culto di Bill Evans che ha studiato e reinterpretato fin da giovanissimo, quando fu chiamato, nel suo quartetto, da Joshua Redman. La sua musica è impregnata non solo di jazz ma anche della musica classica che è stata, e lo è ancora, il suo primo, ma non unico, amore. Ed egualmente di musica classica si nutre l’artista alla quale vogliamo dedicare il maggiore spazio in questo articolo. 

Linda May Han Oh, la meno conosciuta dei tre grandi artisti di questa rassegna musicale è forse quella che merita le maggiori attenzioni da parte del pubblico foggiano. E’ facile aspettarsi che il Teatro non sarà ricolmo come per gli altri due artisti, di maggiore popolarità. Ma sarebbe un imperdonabile peccato. 

L’artista malesiana sarà a Foggia per presentare la sua ultima splendida opera: “Aventurine”. L’avventurina è un minerale, della famiglia dei quarzi. Presenta solitamente due tonalità, verde e rossa, a seconda che contenga fucsite o ematite. E, soprattutto, possiede importanti proprietà teraupetiche. Secondo antiche leggende tibetane, questo minerale aveva la proprietà di ‘donare la vista’ e veniva infatti usato per rappresentare gli occhi delle antiche statue di quel Paese per vegliare sull’umanità. Perché l’artista ha voluto chiamare il suo album con il nome di questa pietra? Perché ha la caratteristica di presentare pezzetti di altre pietre incastonate in essa. E’ in definitiva una pietra impura, contaminata. Come è e deve essere la Musica.

“Aventurine”, l’album dell’artista, è un lavoro di straordinaria raffinatezza, ricco di sfumature musicali, pregno di idee originali, anche quando Linda May Han Oh reinterpreta capolavori di Charlie Parker o di Bill Evans. Se l’avventurina è una pietra capace di conferire poteri superiori, creatività e conoscenza, “Aventurine” suscita nell’ascoltatore attento grandi emozioni che arricchiscono la mente, oltre che il cuore. Si, perché è una musica che sgorga anche dal cuore oltre che da una mente vivace e seducente.

Linda Oh ha lavorato a quest’album per tredici anni, fin dai tempi della frequenza della Manhattan School of Music, ove ha studiato orchestrazione e composizione. Tutti i brani dell’album che proporrà al pubblico domenica 20 Ottobre sono composizioni originali, eccetto “Time remembered” (Bill Evans), “Au privave” (Charlie Parker), addirittura Bach con “Cancrizan” e “Song Yue Rao” (da una composizione di musica tradizionale cinese).A parte il brano che dà il titolo all’intero album, ricco di idee originali con una parte finale coreutica che mi ha ricordato la musica di altra artista che amo molto, Merrill Garbus che speriamo di riuscire a portare a Foggia in una prossima rassegna, il brano più riuscito è senz’altro Song Yue Rao che nasce dalla trasformazione di due ‘shuo chang’, antica forma di canzone-racconto tradizionale cinese che l’artista rielabora in modo convincente e riuscito. Insomma la vera ‘chicca’ della rassegna, ideata dal poker d’assi del Giordano in Jazz, è lei, Linda May Han Oh in compagnia di Will Vinson al sax, Romain Pilon alla chitarra ed Eric Doob alla batteria.

Domenica 20 Ottobre, alle 21,00, al teatro Umberto Giordano di Foggia. Se non ancora avete acquistato il biglietto correte subito a farlo!  

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