Prove aperte di Ezio Bosso in Puglia: la musica non basta mai

by Antonella Soccio

Tre giorni intensi di prove aperte a Foggia, cui seguiranno quelle di Lecce al teatro Apollo, per il maestro Ezio Bosso, musicista, pianista, compositore e direttore d’orchestra, in Puglia dal l’11 al 19 settembre con i solisti della Europe Philarmonic Orchestra e i giovani dell’Orchestra Filarmonica di Benevento. Grande attesa per l’appuntamento del 15 settembre quando il maestro Bosso incontrerà il pubblico alle 17 al Cineporto alla Fiera del Levante di Bari, parlando di musica, arte e talento. 

Prove d’orchestra narrate, con musiche di Mendelssohn, Schubert e Beethoven per i giovani musicisti beneventani: un nutrito pubblico a Foggia ha seguito le lezioni in questi, entrando così nel mondo di Bosso e nel suo modo di approcciare i classici.

Quello pugliese è un progetto nuovo e sperimentale per il maestro, cha assomma a dei professionisti importanti che vengono dalle più grandi orchestre dei giovani ragazzi per la prima volta sul palco. “La musica è un fuoco, non è importante in che lingua parli”.

Ezio Bosso al Teatro Umberto Giordano

Il maestro, dopo il grande concerto nella Cattedrale di Altamura per il Viandanti Festival, ha instaurato con la Puglia un rapporto speciale.

“Tra un po’ prendo la residenza, è un legame che inizia con dei progetti che vanno al di là in cui crediamo nell’essere comunità- ha detto alla stampa-che la Regione Puglia investa non considerando il campanile è importante, il Mezzogiorno esiste ed è una parte meravigliosa. Ho ricevuto un’accoglienza meravigliosa, un baretto a Foggia mi ha adottato. Il progetto di orchestra diventa parte della comunità offriamo musica a tutte le ore, la porta del teatro deve essere aperta, in modo l’orchestra che arriva da fuori non sia solo ospite, ma chiacchieri nella piazza antistante, sia parte della comunità”.

A chi gli chiede, ancora, se il progetto pugliese preveda anche la sua musica nei teatri, Bosso risponde nettamente. “Ma perché ci deve essere la mia musica, è troppo facile, noi dobbiamo recuperare le radici con Beethoven, ascoltiamo loro, Bosso lo trovate su Youtube e poi io mi annoio, io ci vivo con Ezio Bosso”, ha spiegato.

Nelle prove aperte dunque tanto pubblico, che non è avvezzo alla musica colta, ha provato l’ebbrezza della classica, suonata e interpretata secondo i canoni di Ezio Bosso, assai diversi da quelli della tradizione. Il maestro e direttore d’orchestra rockstar non esaudisce i desideri di chi vorrebbe vederlo al pianoforte, ma va bene così. Il suo corpo parla, comunica energia e passione. La stessa che cerca chi in platea ad orari insoliti è venuto a guardarlo in azione.

“La musica di Beethoven ci dà l’entusiasmo di vedere il futuro. Essendo sempre piccoli noi musicisti possiamo sempre crescere. Abbiamo l’accesso a questa bellezza. Dovete imparare ad esagerare, la musica non basta mai. Devo stare scomodo per poter capire quello che faccio. Non basta mai il piano e il forte”, dice Bosso durante un brandello di prova.

Ecco quindi che l’orchestra suona fortissimo il forte e pianissimo il piano, in un crescendo di emozioni, in cui il pubblico si perde.

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