Il Teatro a scuola, Giulia Delli Santi: «Le arti performative possono essere davvero lo strumento di crescita della nostra terra»

by Michela Conoscitore

Il mondo del teatro ha salutato l’arrivo dell’estate dopo una dolorosa fase di stallo, dovuta alla pandemia e all’impossibilità di frequentare luoghi culturali al chiuso. Fortunatamente, il comparto teatrale della Puglia non è mai stato così vivo e vitale come in questi giorni. Molteplici gli appuntamenti che lungo la nostra sinuosa regione stanno allietando turisti e cittadini. Grandi nomi, compagnie locali, musica, eventi culturali ce n’è per tutti i gusti, e a coordinare questa rinascenza è il Teatro Pubblico Pugliese, ente che da anni ormai promuove e unisce gli straordinari professionisti del comparto, dagli interpreti ai tecnici, una risorsa inestimabile.

Si sa, è grazie alla cultura che tutto torna alla vita e bonculture ne ha parlato con Giulia Delli Santi, dirigente delle attività teatrali del TPP con cui abbiamo riflettuto sulle sfide, tutte vinte, a cui la pandemia ha sottoposto i professionisti dell’ente culturale pugliese:

Dottoressa Delli Santi tra le vittime eccellenti della pandemia c’è sicuramente il teatro. Pesantemente condizionato da questo periodo eccezionale, da ormai un anno il pubblico non può assistere alle canoniche rappresentazioni teatrali. Come ente direttamente coinvolto in questo ambito, qual è la vostra riflessione in merito a quest’anno di stop forzato?

A livello nazionale sicuramente il blocco forzato ha influito pesantemente non solo sul teatro, ma su tutto il comparto dello spettacolo dal vivo mettendo in seria crisi tutti i professionisti del settore, che si sono ritrovati senza il riconoscimento di una precisa identità lavorativa. E su questo dobbiamo dire che si è anche aperta una riflessione che sta andando avanti, per rimettere in luce l’importanza del settore culturale, come strumento di incontro tra persone e creazione di progetti ed economie. Per quel che riguarda il Teatro Pubblico Pugliese dobbiamo dire, invece, che lo stop forzato ha portato la consapevolezza di dover lavorare per aiutare i nostri professionisti dello spettacolo dal vivo. Abbiamo operato per mettere tutti nelle condizioni di proseguire la loro opera creativa, nonostante qualche differenza di presentazione e fruizione. Da qui è nato il format Indovina chi viene a (S)cena che ha dato lavoro per circa sei mesi a 84 compagnie professioniste e centinaia di operatori e tecnici coinvolti nelle giornate di lavoro.

Quindi, nonostante il blocco dettato dalla pandemia, per il TPP ci sono stati comunque margini per crescere e migliorarsi?

Oltre a non aver mai smesso di lavorare e creare ponendo la nostra attenzione sulla filiera dello spettacolo dal vivo, questa operazione ha formato anche noi con la frequenza di corsi di formazione e studio dei nuovi strumenti di comunicazione e formazione del nuovo pubblico, che sono elementi indispensabili in vista del ritorno alla normalità.

Come avete scelto le rappresentazioni che sono entrate a far parte del cartellone estivo del Teatro Pubblico Pugliese e quali sono le sinergie più significative?

Ogni stagione attivata, ogni spettacolo scelto sono frutto del lavoro congiunto con le amministrazioni locali nostre socie, programmati rispetto alle esigenze e alle domande del pubblico fatto non solo degli abituali frequentatori delle stagioni invernali, ma anche dei turisti che in questi mesi stanno scegliendo la Puglia per trascorrere le loro vacanze. Riguardo alle sinergie, tutte sono importanti. La Puglia è una fucina di artisti e professionisti del settore. La scoperta di nuove realtà ci inorgoglisce ogni giorno. È per loro che ci dedichiamo con passione a girare tutta la regione per attivare continuamente la conoscenza tra amministratori, pubblico e compagnie locali.

Dal suo osservatorio speciale, può dirci quanto le arti performative incidono sulla crescita culturale della nostra regione?

Tantissimo. In questi anni abbiamo lavorato con la Regione Puglia per far conoscere non solo il brand puglia turistico all’estero, ma anche per esportare i nostri talenti e le nostre compagnie in alcuni dei contesti culturali più importanti al mondo. Stiamo, inoltre, studiando e lavorando per fare in modo che la cultura entri nel percorso scolastico educativo delle nuove generazioni. In questo modo le arti performative possono essere davvero lo strumento di crescita, non solo culturale, ma anche economica e sociale della nostra terra.

Non è possibile fare previsioni sul prossimo inverno, se sarà ancora condizionato dal Covid, tuttavia il Teatro Pubblico Pugliese cosa ha in serbo per il pubblico nella prossima stagione teatrale?

Noi stiamo già lavorando per la programmazione di tutte le stagioni teatrali invernali, a partire già dal prossimo autunno. Ci saranno tante sorprese per il pubblico che speriamo davvero di poter rivedere serenamente nei bellissimi teatri diffusi nel nostro territorio.

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