“Resistere, resistere, resistere!” L’appello dei Teatri di Bari

by Francesca Limongelli

Prima di tutto è un appello agli spettatori e alle imprese. Quello che lanciano i Teatri di Bari, il Teatro di Rilevante Interesse Culturale nato nel capoluogo esattamente cinque anni fa, è un invito a sostenere ora più che mai il mondo dello spettacolo dal vivo, colpito – come diversi altri settori – dalla crisi, conseguenza delle direttive legate al contagio da Coronavirus.

Rispettare le nuove indicazioni è complesso e poco sostenibile per il mondo del teatro e della musica e allora la chiusura è forzata: “sono ad oggi 54 le recite annullate e questo significa centina di giornate lavorative” spiega Augusto Masiello, presidente del TRIC che ha convocato la stampa nella rinnovata sala del Teatro Kismet per fare il punto sulla situazione e per lanciare proposte e appelli tanto alle istituzioni quanto soprattutto ai privati e alle imprese.

“Resistere, resistere, resistere” ha ripetuto come un mantra Masiello che ha illustrato poi le iniziative a breve termine del Tric per fronteggiare l’emergenza. “Abbiamo bisogno di liquidità, per avere ancora credibilità verso le banche e se saltano gli spettacoli ci vengono a mancare quegli incassi settimanali che sono per noi una sicurezza. La prima richiesta è quindi per il pubblico: non chiedere il rimborso di biglietti già acquistati, ma al contrario acquistare ticket e abbonamenti per le prossime stagioni” spiega il presidente, che illustra poi l’iniziativa in programma per sabato prossimo, il 14 marzo, al Kismet. 

“Abbiamo organizzato una serata speciale, con la messa in scena dello spettacolo Gilgames – racconto in musica di Teresa Ludovico. Una serata riservata ai primi 50 che entro sabato 14 avranno contribuito alla causa Teatri di Bari sia facendo donazioni più importanti attraverso gli strumenti messi a disposizione della legge, come l’Art Bonus chiaramente nel caso delle aziende, sia con l’acquisto di biglietti o abbonamenti per le stagioni di prosa 2019/2020 e 2020/2021 nei teatri Kismet, Radar a Monopoli e Cittadella degli artisti a Molfetta”.

E all’appello ha subito risposto la Planetek Italia che, guidata da Mariella Pappalepore, presente oggi alla conferenza stampa, ha annunciato una donazione di 5mila euro il cui costo effettivo poi per la sua azienda, grazie all’Art Bonus è in realtà di 1700 euro.  Le ha fatto poi subito eco anche la Sudsistemi di Vito Manzari, presente in platea. Tra gli interventi di oggi anche quello, in diretta telefonica, di Concita De Gregorio, ospite poche settimane fa al Kismet del format “Atlante occidentale” curato da Nicola Lagioia.

La giornalista e scrittrice ha portato il suo contributo, illustrando un progetto di “Streaming theatre” da lei curato, con la consulenza della London School of economics”: un’idea originariamente pensata per un piccolo teatro di Roma, troppo “lungimirante” pochi mesi fa, assolutamente attuale e fattibile adesso.

“Si tratta di un progetto disegnato per spazi dalla piccola capienza o per tutte quelle persone, anziane o malate o comunque con dei limiti fisici, impossibilitate a godere del teatro” ha illustrato. “Qualcosa che richiede strumenti semplici, che si rivolge una comunità viva, un gruppo identitario che non si riconosca soltanto nello spettacolo finito, ma in tutto quel dietro le quinte anima del teatro”.

E in un clima oggettivamente difficile per tutti i settori dell’economia, il direttore del TRIC Vincenzo Cipriano ha tenuto a ricordare quanto il sistema spettacolo sia già fragile di suo e che magari “questa crisi potrebbe essere l’occasione per una vera e propria riforma che riguardi nello specifico i lavoratori del settore, da sempre carenti di tutele e soprattutto privi di una normativa di riferimento”.

Si naviga a vista, questo è un triste dato di fatto che tocca tutti nel quotidiano, tocca il sistema Paese e nello specifico tocca le programmazioni culturali in corso e future (in forse inevitabilmente il festival Maggio all’Infanzia e al momento in stand by la rassegna di danza Esplorare curata da Mimmo Iannone, presente stamattina). Come accaduto storicamente allora, nel Vecchio Continente, ricorda la Ludovico “sarà l’arte a salvarci”.

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