Persuasione di Netflix e l’attualizzazione di Anne Elliot e dei personaggi di Jane Austen

by Michela Conoscitore

Per le trasposizioni cinematografiche dei classici della letteratura pare si debba sempre mostrare un timore reverenziale, e mantenere una didascalica aderenza alla vicenda. Non sono concesse attualizzazioni o rivisitazioni. Non fa eccezione l’ultima versione di Persuasione, disponibile su Netflix dal 15 luglio, e che vede protagonisti Dakota Johnson e Cosmo Jarvis. Alla regia c’è Carrie Cracknell, regista teatrale al suo primo lungometraggio.

Tratto dall’ultimo romanzo di Jane Austen, Persuasione è tra i film più attesi del momento sulla piattaforma streaming. Le maggiori critiche mosse al film Netflix parlano proprio di una eccessiva modernizzazione della storia, priva delle emozioni originali legate all’epoca e alla vicenda narrata, che vede protagonisti la coppia formata da Anne Elliot e Frederick Wentworth. Anne, ventiseienne assurdamente single in piena epoca Regency, vive con il padre, baronetto vanesio, e l’arrogante sorella maggiore. La madre, venuta a mancare anni fa, ha affidato le proprie figlie all’amica Lady Russell. Quando diciottenne Anne si innamora, appassionatamente ricambiata, di Frederick Wentworth, semplice marinaio dalle buone prospettive che le chiede di sposarlo, Lady Russell la persuade a rifiutare. Le regole sociali impongono un matrimonio consono alla propria classe di appartenenza. La coppia si dice addio, per poi rincontrarsi otto anni dopo, più maturi e con un conto ancora in sospeso riguardo i loro sentimenti.

Pensando che il film è stato prodotto per Netflix, è assolutamente condivisibile l’attualizzazione del romanzo che, a differenza di quanto affermino i detrattori, non è stato affatto snaturato. Il film deve comunque attrarre l’attenzione dei giovanissimi, e ben venga se un’eroina austeniana si trasforma, almeno in parte, in una ragazza dai sentimenti moderni che riesce ad accalappiare l’interesse dei ragazzi contemporanei. Ciò significa far avvicinare un pubblico, decisamente difficile, ad un’opera che ha praticamente duecento anni. Si spera che il film abbia fatto scattare la molla della curiosità. E da lì, è un attimo recarsi in una qualsiasi libreria della propria città, o scaricarlo online, e acquistare l’opera originale.

Ciò che ha tanto disturbato i principali detrattori del lungometraggio, riguarda la resa del personaggio di Anne Elliot. Anne, chi ha letto i romanzi austeniani potrà confermare, è una delle eroine più complesse e moderne della scrittrice di Steventon. Principalmente, quello narrato da Austen è il suo percorso di autoconsapevolezza e di crescita, che la porterà a scegliere per sé stessa la vita e l’amore che desidera. Nel corso della vicenda, è la stessa Anne che narra al lettore non solo quello che le accade, ma soprattutto si confida in una sorta di flusso di coscienza freudiano. Questo è un elemento innovativo nella narrazione della scrittrice britannica, che ritroviamo anche nel film. Anne, in questo modo, gestisce le proprie emozioni e ne è completamente padrona, cosciente di quel che prova. A differenza delle donne dell’epoca, totalmente dipendenti dalle figure maschili che avevano accanto. Tale aspetto, che ritroviamo nel personaggio di Anne, è un riflesso della vita stessa di Jane Austen, rimasta nubile, che si è costruita una personalità indipendente e matura, soprattutto emotivamente.

Quindi il romanzo possiede già, in nuce, questa propensione all’essere attualizzato e non ci dobbiamo scandalizzare se vediamo sullo schermo un’eroina austeniana che beve vino immersa nella vasca da bagno, soffre per amore e si dispera come una qualsiasi giovane donna contemporanea. Anne, in effetti, è davvero così e le critiche dimostrano di non aver colto la modernità del romanzo.

La coppia formata da Dakota Johnson e Cosmo Jarvis funziona alla grande. Per Johnson, Persuasione è una prova importante, soprattutto per dimostrare al pubblico che è in grado di misurarsi con una recitazione più matura e d’autore. Come a dire, che i tempi di 50 Sfumature sono ormai lontani. L’attrice dona al personaggio di Anne Elliot una presenza scenica convincente, riuscendo a suscitare empatia e coinvolgimento nello spettatore. È adorabile nei momenti in cui il personaggio di Anne si rivolge allo spettatore per commentare ironicamente quel che accade nella vicenda, soprattutto riguardo la sorella Mary, uno dei personaggi più interessanti del film, reso tale dalla recitazione di Mia McKenna-Bruce.

Cosmo Jarvis è un perfetto capitano Wentworth: impacciato, burbero lupo di mare, ma capace di un grande slancio emotivo quando comprende che può sperare ancora per la sua Anne. Tra i protagonisti maschili creati da Austen, quello del capitano Wentworth è forse tra i meno conosciuti, e più sottovalutati. Eppure, se gli date una chance, comprenderete che Wentworth è anche meglio dell’osannato Mr. Darcy. Wentworth valorizza l’emotività delle donne che incontra nella vicenda, e attribuisce loro soprattutto la presenza nel mondo, in un’epoca che le ignorava. Anche lui, decisamente, un personaggio contemporaneo nato dalle speranze della scrittrice sull’evoluzione morale del genere maschile. Commoventi gli ultimi minuti che vedono essenzialmente protagonista Jarvis: l’attore riesce a rendere, grazie ad una mimica facciale efficace, tutte le sfumature emozionali dell’amore e della riconoscenza.

Tornano anche in questa trasposizione di Persuasione, due luoghi iconici già presenti nel film del 2007, ovvero il Royal Crescent a Bath, e il celebre molo a Lyme, dove si ambienta la rovinosa caduta di Louisa Musgrove, il punto di svolta della storia. Una fotografia pulita ed essenziale, le scenografie coloratissime che richiamano lo stile Bridgerton, e come ciliegina sulla torta il singolo inedito firmato dalla cantautrice britannica Birdy, Quietly yours, a coronare un film che è riuscito a rendere accattivante una vicenda dai codici comportamentali lontanissimi dal nostro secolo, e mantenendo intatta la magia austeniana.     

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