The Diplomat, il political drama delle donne che non aderiscono ai cliché

by Molly Clauds

Il political drama Netflix The Diplomat è stato scalzato dal suo primato, l’ho visto quando era popolarissimo, ma prima di riuscire a scrivere qualcosa a riguardo dovevo riprendermi dalla folle infatuazione per Rufus Sewell, il marito (sarebbe meglio dire la moglie) della protagonista, l’ambasciatrice Kate Wyler (interpretata magistralmente da uno dei miei miti post adolescenziali la Felicity Keri Russell), che nella serie tv è il fascinoso, narciso e ambivalente Hal Wyler.

Il bel Rufus dagli occhi verde nocciola mi ricordava un personaggio minore di qualche trasposizione cinematografica di un romanzo di Jane Austin. Era giovanissimo nelle mie rimembranze in costume. Che fosse il seduttore di una primissima versione di Ragione e Sentimento? Un qualche corteggiatore di Persuasione? Scorrendo la sua filmografia non ho trovato nulla di tutto ciò. Ma in compenso ho scoperto che ha recitato nel ruolo di Fitzwilliam Darcy in “Pride & Prejudice”, in un tour teatrale del Regno Unito nel lontano 1992.

Insomma lo avevo solo sognato in redingote e a cavallo.

Ma torniamo a The Diplomat. La serie, nonostante una trama potenzialmente noiosa, tiene incollati per come descrive i meccanismi del potere e della politica.

L’ambasciatrice degli Stati Uniti nel Regno Unito, mandata a Londra- invece che a Kabul dove era pronta a difendere le donne contro il fondamentalismo islamico- col puro obiettivo di prepararla per una futura carriera da efficiente e tecnica vicepresidente degli States, è costretta ad affrontare una minaccia letale per il mondo e gli equilibri internazionali.

Russia, Iran, Medioriente, Brexit, Ucraina. I temi e i conflitti ci sono tutti.

Ma la serie racchiude molte tematiche, non è solo action, ma indaga in modo molto sottile ed efficace il rapporto tra i sessi ai vertici delle organizzazioni.

Mentre in Italia si legge Vogue e si discute di armocromia e consulenti di immagine commentando la prima intervista rilasciata da Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, l’ambasciatrice nel drama si rifiuta di aderire alla versione patinata di donna al potere, ancora legata agli abiti, alle pettinature e all’involucro, che mai invece sono così determinanti per gli uomini. Neppure quando sono mediocri, figuriamoci quando sono dei leader incontrastati. Si dirà: ma pure Obama veniva giudicato per il suo stile charmant. Vero. Ma non è mai stato vivisezionato come i capelli di Hillary Clinton.

L’ambasciatrice si rifiuta anche di aderire a certe liturgie della politica, che cercano nell’oratoria e nella comunicazione fine a se stessa un contrappeso per coprire intere giornate vuote di senso.

Si nega ai discorsi, si nega all’idea che gli osservatori possono avere di lei. È se stessa, nella sua concretezza e nella sua schiettezza.

Interessante anche la storia d’amore laterale Ali Ahn, Eidra Graham nella serie, una funzionaria Cia e il viceambasciatore Stuart interpretato da Ato Essandoh. Mentre lei sente la necessità di confidare le sua ambizioni lavorative e i suoi possibili avanzamenti, lui li tiene gelosamente segreti, come se fosse scontato che la carriera maschile debba avere sempre la precedenza.

Imponente e perfettamente isterica l’interpretazione di Rory Kinnear nel ruolo del premier britannico.

La prima stagione si chiude con un finale, definito da molti banale, ma giusto per creare suspence per una seconda stagione, ancora non dichiarata.

La creatrice Debora Cahn, sceneggiatrice in The West Wing – Tutti gli uomini del presidente e Homeland, ha ammesso di avere in mente qualcosa di più nello sviluppo dei personaggi di The Diplomat. «Mi piacciono le storie di lungo respiro, amo addentrarmi nei particolari e nei piccoli momenti strani della vita delle persone e dei loro mondi», ha dichiarato la scrittrice, prima di aggiungere: «Perciò, mi piace lo storytelling long-form. Spero proprio che la serie continui. Ho numerose idee su dove potrebbe andare, ma vedremo. Vedremo cosa succederà».

Vedremo. Non vediamo l’ora di capire come e se continuerà la storia tra Kate e Hal.

Non possiamo accontentarci di rincontrare Rufus Sewell solo come principe Andrea nella nuova serie Scoop.

You may also like

Leave a Comment

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.