Dora Carrington, la radicale artista di relazione, la cui giovane esistenza si è fusa nell’arte

by Caterina Del Grande

Farsi chiamare semplicemente Dora sarebbe stato «volgare e sentimentale». Ecco perché l’artista decorativa, pittrice, illustratrice e arredatrice Dora de Houghton Carrington nata il 29 marzo del 1893 e morta suicida a soli 39 anni nel 1932, preferiva che la si individuasse solo col cognome. Carrington.

La sua negli indimenticabili Anni Venti, l’epoca più fruttuosa e creativa della storia dell’arte, fu una vita spesa in maniera radicale. E ancora più radicale su il suo approccio all’arte.

Fu pienamente artista: la sua aspirazione a vivere una vita completa in cui tutti i piani dell’esistenza coesistono alla formazione dell’opera d’arte fu totale.

Per lei l’opera d’arte è espressione della relazione e non della oggettivazione. Infatti, Carrington non espone mai: lei dipingeva esclusivamente per le persone che amava. E disegnava la sua vita. Avere un ruolo d’artista, riconosciuta da colleghi e intellettuali, non era abbastanza per lei, sebbene poi sia diventata una frequentatrice del fosse membra del mitico gruppo di Bloomsbury di Virginia e Leonard Woolf.

Nel 1910, all’età di 17 anni, Carrington lascia la sua famiglia di ceto medio a Bedford per trasferirsi a Londra dove studia disegno, pittura e scultura. Subito si specializza nel disegno di vita quotidiana, con particolare attenzione allo studio della stanza delle donne, dove ogni giorno posano modelle nude.

I suoi nudi femminili sono anticonvenzionali, bellissimi e strambi. Non è l’erotismo esibito a centrare il pennello di Carrington, a differenza dei quadri dipinti da uomini, i suoi nudi parlano con le emozioni delle donne, che ora si scrutano, ora si abbandonano a gesti mascolini e sportivi, ora si analizzano nella loro sensualità.

Carrington si fa subito strada, vince premi, viene notata.

Taglia i capelli, che considera «il vanto della madre», nega gli stereotipi femminili. Era considerata la più promettente artista in Inghilterra negli anni che vanno dal 1910 al 1914. Ma nel dicembre 1915 incontra l’intellettuale Lytton Strachey. È amore a prima vista, un amore che le cambierà per sempre l’esistenza, fino a spezzarla.

Strachey aveva tredici anni più di Carrington e si comportava come il suo precettore. Il loro sodalizio realizza una nuova morale allora tutta da inventare. Omosessuale lui, androgina lei. Un amore platonico, impossibile da consumare fisicamente, non nuovo nell’Inghilterra dei primi del ‘900.

Gli uomini si innamorano tutti di Dora: Mark Gertler, pittore ebreo per quattro anni tenta invano di sedurla. Ma lei ha occhi solo per Lytton, tanto da accettare un inedito e provocatorio menàge a tre col giovane ex ufficiale Ralph Partridge, amante di Lytton, ma sposo dell’artista.

Un altro uomo, Gerald Brenan, reduce dalla Spagna, amico di Ralph, colpirà Carrington, grazie a lui la pittrice conoscerà l’Andalusia e nasceranno quadri paesaggistici astratti di grande fascino e potenza.

Nel frattempo, finalmente, Lytton comincia a guadagnare con i suoi libri: conquista il giovane Roger Senhouse, laddove invece Ralph si innamora di una giovane donna, Frances.

Dora continua ad essere devota a Lytton, ma le sue sperimentazioni sessuali includono un aitante capitano, Beacus Penrose, con cui viaggerà in battello.

Come nella vita anche nell’arte, Carrington sperimenta di tutto, usa molte tecniche. Dalla carta ai vetri sino alla xilografia. Ama la pittura cinese e la ripropone stilizzandola nel suo romanticismo in opposizione all’alienazione della società capitalistica e già mercificata. La sua arte diventa astratta, ricca di paesaggi evocativi e lirici.

La sua aspirazione non era quella di creare opere immortali, ma di vivere un’arte di relazione.

Nel 1932 accade qualcosa che spezzerà l’equilibrio dell’artista: Lytton ha un tumore allo stomaco che ne provocherà la morte fulminante. Dora cade in una depressione senza luce, invano Ralph, ormai sposo di Frances, cerca di proteggerla. Lasciata sola, incapace di vivere senza Lytton, Dora si spara dei colpi di pistola e si uccide.

A metà anni Novanta Christopher Hampton girerà un bel film su di lei, Carrington, con protagonista Emma Thompson, incentrato soprattutto sugli aspetti biografici dell’artista. Il regista cominciò ad occuparsi del plot dal 1976, ma il progetto rimase nel cassetto fino al 1993.

Dora ritratta da Mark Gertler
Spanish Landscape with Mountains circa 1924 Dora Carrington

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.