La storia di Alla Nazimova e del leggendario Giardino di Allah, rifugio del circolo del cucito, ritrovo di attori e attrici gay

by Caterina Del Grande

Acclamata attrice russa, abile violinista, grande interprete di Broadway, regista produttrice e costumista, Alla Nazimova viene spesso ricordata per il suo “Giardino di Alla”, la sua magnifica residenza in cui organizzava feste trasgressive e ricercatissime.

Miriam Edez Adelaida Leventon, questo il suo vero nome, nacque nel 1879 nella Russia zarista da genitori ebrei. Da bambina fu affidata a diverse famiglie e studiò musica e recitazione, entrando a far parte della compagnia teatrale di Stanislavskij a 17 anni, dove scelse il suo nome.

Nel 1905 si trasferì con il suo fidanzato Pavel Orlenev a New York, abbandonando il marito Sergei Golovin in Russia dove debuttò a Broadway e nel giro di poco tempo si affermò come interprete icona di Cechov e Ibsen. 

Poi si trasferì a Hollywood dove scrisse sceneggiature con il nome di Peter M. Winters e diretto film con il nome di Charles Bryant.

Due dei suoi film da produttrice A Doll’s House nel 1922 e Salomè nel 1923 andarono così male dal punto di vista finanziario che fu costretta a chiudere la sua società di produzione. Salomè, in particolare, entrò in conflitto con il restrittivo Codice Hays e così tornò Broadway.

Nazimova è ricordata soprattutto come la creatrice del Giardino di Alla, una proprietà immenso all’angolo tra Sunset Boulevard e Crescent Heights Boulevard a Los Angeles, allora chiamata Hayvenhurst, che affittò nel 1918 e acquistò nel 1919.

Qui fece costruire una piscina a forma di Mar Nero. Le sue feste divennero celebri così come il suo “circolo del cucito”, il suo gruppo di amiche lesbiche tutte intellettuali, artiste, attrici e scrittrici. Si dice che abbia avuto relazioni con Eva Le Galliene, la prima moglie di Valentino, Jean Acker e la regista Dorothy Arzner

Quando le fortune della Nazimova inziarono ad assottigliarsi trovò nuovi soci in affari che trasformarono la proprietà in un hotel tipo resort, costruendo 25 bungalow che circondavano la piscina e per l’inaugurazione organizzò una festa che durò quasi 18 ore, alla presenza di Marlene Dietrich, Francis X. Bushman, John Barrymore e il pugile Jack Dempsey, tra le altre celebrità. Fu ribattezzato Giardino di Allah e quella che era all’epoca la piscina all’aperto più grande di Hollywood era circondata da moltissimi alberi e piante rare che la Nazimova scelse personalmente senza badare a spese.

Ma ben presto la Nazimova vendette le sue azioni e tornò a New York, ma l’hotel continuò a prosperare per altri due decenni. Le storie di feste alcoliche al culmine del proibizionismo, affari clandestini, scazzottate, prostituzione e orge alimentate dalla droga sono innumerevoli. Ma quello che è successo al Giardino di Allah è rimasto segreto per molto tempo, protetto da guardie di sicurezza assunte per mantenere la privacy. 

Attori come Ginger Rogers, Frank Sinatra, Charles Laughton, i fratelli Marx, Greta Garbo e Marlene Dietrich   vi alloggiavano per lunghissimi periodi. 

Anche F. Scott Fitzgerald ci visse per un lungo periodo. Ubriaco per la maggior parte del tempo, scrisse una cartolina a se stesso che diceva “Caro Scott, come stai? Avevo intenzione di entrare e vederti. Ho vissuto nel Giardino di Allah. Tuo, Scott Fitzgerald.”

Il regista Orson Welles, Ronald Reagan e la sua seconda moglie erano ospiti fissi.  

Tra gli aneddoti più famosi quello su Tallulah Bankhead che si dice facesse capriole nuda in piscina e abbia avuto relazioni con Dolores De Rio e Joan Crawford.  

Nazimova tornò al Garden nel 1941 e affittò il Bungalow 24, dove morì di trombosi coronarica, sola e praticamente senza un soldo all’età di 66 anni, nel 1945. Le sue ceneri riposano al Forest Lawn Cemetery di Glendale. Le è stata assegnata una stella sulla Hollywood Walk of Fame nel 1960.

Il Garden iniziò a declinare negli anni ’40.  L’attività passò di mano più volte e negli anni ‘50 ma dopo un’ultima festa nell’agosto 1959 con oltre mille ospiti, dove fu proiettata in omaggio la Salomè di Nazimova, il luogo fu demolito, il contenuto venduto all’asta, ed è ora sede di un centro commerciale e di una filiale di banca.

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