Al procuratore Ludovico Vaccaro il premio di cittadino del 2019

by Fabrizio Simone

Giovedì 2 gennaio, presso il Teatro Giordano di Foggia, si è svolto il Concerto di Capodanno dell’Associazione Culturale “Daunia Classica”, presieduta dal Dott. Enrico Salerno, giunto alla sua quarta edizione.

La serata si è aperta con la consegna del Premio “Città di Foggia” al Procuratore della Repubblica Ludovico Vaccaroin ragione dello specifico ed importante impegno di magistrato svolto nel territorio foggiano a cui si affianca una spiccata vocazione umanitaria che emerge palesemente nella difficile missione volta all’attività di contrasto di ogni forma di illegalità, sempre spendendosi generosamente per migliorare la condizione umana dei detenuti, impegnandosi in modo che la riabilitazione possa diventare un’opportunità tesa al reinserimento degli stessi nella società”.  

Tutto ciò, ovviamente, può avvenire perché  “le idee e del pensiero del dottor Vaccaro si incentrano essenzialmente nella visione di una società unita e partecipativa”. Vaccaro ha ringraziato ed ha replicato sostenendo che “Foggia non merita il terzultimo posto in classifica per le troppe brave persone che ci vivono e si sprecano per essa”. Peccato che proprio nello stesso momento venisse ucciso un uomo in strada. All’omicidio, poi, bisogna aggiungere la morte di un cucciolo abbandonato in un cassonetto e l’attentato dinamitardo contro l’auto del direttore del personale della R.S.S.A. ‘Il Sorriso’, già vittima di estorsione.

Nel corso del concerto si è esibita l’Orchestra Filarmonica Pugliese, diretta dal M° Giovanni Minafra. Programma piuttosto variegato, a metà tra il Concerto di Capodanno dal Musikverein di Vienna e quello dal Teatro “La Fenice” di Venezia: dall’Inno alla Gioia dalla Nona sinfonia di Beethoven (omaggio quasi obbligatorio al genio di Bonn dato che quest’anno ricorre il 250° anniversario della sua nascita) alla brillante Sinfonia da L’italiana in Algeri di Rossini, fino a due Danze ungheresi di Brahms (la n.1 e la celeberrima n.5) e l’Intermezzo dalla Cavalleria mascagnana. Nel mix di arie e duetti nazionalpopolari (interpretati dal soprano Liacarmen Maiorino e dal tenore Nazareno Darzillo, entrambi campani) c’è anche spazio per tre composizioni straussiane: l’immancabile Sul bel Danubio blu, la Tik Tak polka su temi tratti da Die Fledermaus e la genialissima e sempreverde Trisch Trasch polka (eseguita anche durante il Neujahrskonzert 2020), interpretate col giusto spirito.

Il soprano Maiorino, dopo alcune difficoltà nella Casta diva belliniana, ha abbondantemente recuperato nella rossiniana Una voce poco fa, trascinando il pubblico fino al delirio finale: il M° Minafra, infatti, è stato letteralmente seppellito da una cascata di applausi durante le battute finali dell’aria tratta dal Barbiere di Siviglia. Molto convincenti La donna è mobile e il Nessun dorma di Nazareno Darzillo, proprio come i due duetti conclusivi (il brindisi della Traviata e il sentimentalissimo Tace il labbro da La vedova allegra di Franz Lehar).

Menzione obbligatoria per due pezzi eseguiti con grande maestria e cura: la suddetta Sinfonia rossiniana e la reale Pomp and Circumstance n.4 di Edward Elgar hanno entusiasmato gli spettatori al punto da tributare all’orchestra applausi di quasi un minuto per ognuno dei due brani. Bis piuttosto prevedibile ma richiesto a gran voce da tutti: la Marcia di Radetzky di papà Strauss, con tanto di applausi tradizionali nonostante la versione leggermente abbreviata e l’arrangiamento classico, per iniziare l’anno nel migliore dei modi.

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