Mamme sull’orlo di una crisi di nervi ovvero gli effetti collaterali delle scuole chiuse

by Maria Teresa Valente

Palestre chiuse durante il lockdown, ma cosce e glutei sodi come non mai. Qual è il segreto? Alzarsi e sedersi centinaia di volte al giorno dalla scrivania, mentre cerchi di portare a termine il tuo lavoro e le tue piccole pesti fanno a gara per chiederti l’impossibile.

Da quando le scuole sono chiuse e i bambini sono rimasti a casa, è stato un pullulare in rete di odi alla gioia della ritrovata reunion di genitori e figli, della felicità di passare più tempo insieme, della voglia di conoscersi meglio a vicenda rallentando i ritmi…

Rallentando i ritmi?!?!

Non so chi abbia immaginato questa favola meravigliosa, ma la realtà è ben diversa e lo è stata da subito, ovvero fin dai primi giorni in cui i bambini non dovevano più andare a scuola e tu ti alzavi pian pianino dal letto cercando di non svegliarli, ti giravi e ti li ritrovavi davanti, tipo apparizioni improvvise nell’albergo di Shining.

Ma come, belli di mamma, mi avete fatto sgolare per sei mesi perché non volevate alzarvi e rischiavate di arrivare tardi in classe… e ora siete già in piedi? Poi gli occhioni ti guardavano gioiosi, le manine ti saltavano al collo, e il mezzo infarto che avevi rischiato un attimo prima diventava un vago ricordo.

E come non parlare delle ‘soddisfazioni’ della didattica a distanza? Soluzione che ha gettato nello sconforto gli insegnanti, ma anche i genitori, improvvisamente diventati tutor dei figli senza altra possibilità di scelta, ritrovandosi a ripetere tabelline, storia romana, regioni italiane e a confrontarsi tra di loro sull’attualità del pensiero di Leopardi ne ‘Il passero solitario’ (?!?!). Per non parlare della didattica a distanza ai bambini della scuola dell’infanzia, per i quali sei ormai la lunga mano della maestra, che ti manda disegni da stampare e poesie, mentre tu mandi messaggi di fumo imploranti aiuto.

Ne vogliamo parlare dell’iperattività dei bambini senza la scuola? Il riposino pomeridiano dei bimbi da quando sono a casa è diventata una chimera, e pulire e riordinare mentre loro sono svegli, è una decisione audace che ti fa sentire più coraggiosa di Indiana Jones. Lavare a terra, poi, è una vera e propria sfida. Inizi con la domanda fatidica: a qualcuno scappa la pipì”. “No”, risposta decisa e unanime. Ok, vado! E dopo aver trasformato il pavimento in una pista di pattinaggio acrobatico, puntualissima arriva la richiesta: “Mamma, mi scappa la pipì, posso andare in bagno?”. Ma come?! Ve l’ho chiesto poco fa e mi avevate detto di no? Poi ti guardano con gli occhioni imploranti e se chiedi loro di trattenerla ti sembra di violare la convenzione di Ginevra.

Eppure, gli esperti dicono che lo stare insieme h24 rende felici genitori e figli. Beh, se lo dicono gli esperti, allora sono felice, tengo duro e vado avanti.

Quest’anno la festa della mamma è stato il non plus ultra. Ormai cotta e stracotta, il cellulare ti ricordava la gioia immensa che provoca il suono della parola magica ‘mamma’. Che strano! A me invece ultimamente quando i miei figli mi chiamano, ho l’impressione di sentire la voce di Gollum del Signore degli Anelli quando dice “il mio tesssoro!”.

Ma c’è da stare sereni, perché negli speciali tv gli esperti ci ricordano che a breve cominceranno le vacanze estive. Ancora con questi esperti?!?!

Ora, caro Premier Conte e cara Ministra Azzolina, cercate d’impegnarvi a fondo per aiutare le scuole a riaprire a settembre, perché passata l’emergenza da Coronavirus, potrebbe cominciarne un’altra comunque molto pericolosa: quella di un’orda di donne che reclama i propri spazi e la propria vita, ma che la società fa fatica ad ascoltare, ritenendole evidentemente dotate di superpoteri.

Donne, mogli, lavoratrici, casalinghe, impiegate, imprenditrici, giornaliste, insomma, mamme… sull’orlo di una crisi di nervi.

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