Bari celebra i cento anni della morte di Giuseppe Di Vagno

by Agnese Lieggi

Un anno speciale di eventi dedicati alla memoria e al centenario della morte di Giuseppe Di Vagno, il primo parlamentare vittima del fascismo, assassinato a Mola di Bari il 25 settembre 1921, soprannominato da Filippo Turati “il gigante buono” e colui che da “Uomo diventa Mito” da Giuseppe Di Vittorio. La sua storia e la sua eredità fanno appello alla coscienza civile e alla passione per i valori di democrazia e libertà.

La Fondazione Giuseppe Di Vagno, ha presentato il Comitato Nazionale, istituito con decreto del Ministro della Cultura, il 6 maggio 2021 (dopo aver ricevuto il parere favorevole delle Commissioni Cultura di Camera e Senato in base alla Legge n.420 del 1997) e il Programma per ricordare il “Centenario della morte di Giuseppe Di Vagno”. Gli eventi, quali principalmente: lezioni, seminari e convegni, si svolgeranno a partire dall’autunno 2021 e per tutto il 2022, tra Bari, Roma, Fratta Polesine, Conversano, Mola di Bari vedrà la partecipazione di diversi studiosi e intellettuali nazionali ed internazionali.

Il Centenario della morte di Giuseppe Di Vagno, che la stessa omonima Fondazione, assieme al Comitato nazionale si prefigge di onorare, ha come obiettivo quello si promuovere e coltivare la cultura come luogo di valori per la crescita civile e come vero e proprio trait d’union fra presente e futuro, quindi diretto soprattutto alle nuove generazioni con il fine di promuovere valori antifascisti.

Alla presentazione sono intervenuti, l’avvocato Gianvito Mastroleo presidente della Fondazione Di Vagno, Michele Emiliano presidente della Regione Puglia, Antonio Decarosindaco della Città Metropolitana di Bari e presidente dell’Anci, Giuseppe Lovascio sindaco di Conversano, Giuseppe Colonnasindaco di Mola di Bari e Franco Gallo presidente della Treccani e presidente del comitato nazionale Centenario Di Vagno, già ministro delle Finanze e presidente della Corte Costituzionale.  

Il presidente della Fondazione Giuseppe di Vagno, avvocato Gianvito Mastroleo, ha affermato che le celebrazioni sono state concepite come “patrimonio condiviso” e che “tutti assieme, Comitato e Fondazione, intendiamo rendere attuale la lezione democratica che tramanda l’esistenza di Giuseppe di Vagno, barbaramente stroncata”, vede lo studio e pratica dell’antifascismo, sempre necessario, come valore fondante della democrazia.

Secondo il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il Centenario della morte di Giuseppe Di Vagno, non è stato un evento dovuto, tantomeno formale, ma necessario per la diffusione dei valori di democrazia come innesco culturale di un processo con reazione a catena.  

È intervenuto anche Antonio Decaro, nominato tra i componenti del Comitato nazionale per le celebrazioni, che ha sottolineato l’importanza e la funzione degli eventi per celebrare la figura e il lascito politico di Di Vagno, intendendolo come patrimonio per il meridione e per tutto il Paese, che ha permesso crescita, libertà e democrazia e confronto.

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