Cultura ed enogastronomia, Scandale: “Il turista internazionale sceglie la Puglia non solo a luglio e ad agosto”

by Antonella Soccio

Si attende il paper che PugliaPromozione stilerà incrociando le sollecitazioni e le idee, generate dall’incontro partecipato alla Fiera del Levante per la redazione del nuovo piano strategico della Cultura e del Turismo 2020-2030.  

Sharing hospitality e 36 mila annunci attivi sui portali online, per quello che viene definito generalmente il “fenomeno Airbnb”: è la condivisione uno dei tratti nuovi della Puglia, che è la quinta regione in Italia per annunci web.  

Secondo un’analisi condotta dagli economisti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia che hanno intervistato in profondità 400 turisti che hanno trascorso un soggiorno in Puglia, sono sempre meno coloro che scelgono la Puglia per il mare (dal 67% del 2016 al 50% del 2018) mentre aumenta la quota di coloro che optano per un soggiorno itinerante rivolto alla ricerca dei borghi e delle vie del gusto.

La Regione col Piil Cultura sta puntando molto sulla lentezza e sui Cammini e su turismi di nicchia, capaci di coinvolgere viaggiatori alla ricerca di esperienze e di emozioni, come ampiamente tratteggiato dal Direttore del Dipartimento Aldo Patruno.

I protagonisti del forum sul Piano Strategico insieme al Governatore Michele Emiliano e all’assessora Loredana Capone

Il numero uno di PugliaPromozione, l’economista Luca Scandale, ha ben chiaro dove indirizzare lo sviluppo strategico della destinazione Puglia. Nel pomeriggio dei tavoli a Bari noi di bonculture gli abbiamo fatto qualche domanda.

Scandale, quanto è importante il momento di dialogo e ascolto ai tavoli con gli operatori culturali e turistici?

Per noi non è la prima volta, il piano strategico del turismo, il 365, è stato scritto in maniera partecipata, abbiamo fatto 18 forum nel 2016 e nel 2017 e nel 2018 abbiamo continuato ad incontrarci. In qualche maniera abbiamo anticipato la Legge sulla Partecipazione del presidente Emiliano.

Che bilancio fa del 365?

I primi 3 anni portano a casa tre anni record di successi dal punto di vista delle presenze e degli arrivi, in ogni anno abbiamo battuto il record e il 2019 sta andando bene.

La tanto agognata destagionalizzazione, che è un asset fondamentale anche della blue economy non legata al periodo balneare, come la si conquista?

Dobbiamo puntare sulla internazionalizzazione, sappiamo per certo che il turista internazionale è quello che sceglie la Puglia anche nei mesi non di luglio e agosto, quindi destagionalizzare significa internazionalizzare.

Quali sono le esperienze maggiormente cercate in Puglia?

È l’enogastronomia l’esperienza che va più forte, è il prodotto di punta su cui stiamo investendo. Il prodotto culturale e il prodotto enogastronomico.

Ma la Puglia, in particolare il Gargano e la zona di Gallipoli, zone a più alto tasso turistico e più massificate, non è ancora deficitaria dal punto di vista enogastronomico? C’è tanto cibo medio e scarso.

Non direi, certo c’è sempre da migliorare. La massificazione è qualcosa che noi vorremmo evitare, l’overtourism è un fenomeno che vorremmo evitare.

Che rapporto avete con i due Parchi, Alta Murgia e Gargano, che da poco hanno ritrovato la loro presidenza con Francesco Tarantini e Pasquale Pazienza?

Col Parco dell’Alta Murgia abbiamo una interazione col direttore e conosceremo il nuovo presidente, col Parco del Gargano stiamo lavorando, con le faggete che sono patrimonio dell’Unesco.

Ci sono dei flussi che potrebbero essere direzionati nella Montagna Sacra?

Dovremmo migliorare, c’è da fare un lavoro importante sul Gargano.

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