A Triggiano un parco per ricordare l’impegno di Peppino Impastato contro la mafia

by Angela M. Lomoro

Il Comune di Triggiano ha deciso di intitolare il parco di via Don Milani alla memoria di Peppino Impastato, il giornalista siciliano ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978. All’ingresso del parco un totem trasmette le trasmissioni di Radio Aut, la radio libera da lui fondata.

La lotta alla mafia, il coraggio delle idee, la forza della radio per denunciare i soprusi dei clan e quei cento passi che dividevano l’abitazione di Peppino Impastato a Cinisi dalla casa del boss Gaetano Badalamenti. Tutto questo rivive nel parco di via Don Milani a Triggiano, intitolato su iniziativa dell’amministrazione comunale a Peppino Impastato, il giornalista siciliano ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978.

All’ingresso del parco un grande totem, realizzato da Vito Fortini, diffonde le trasmissioni di radio Aut, la radio che Peppino Impastato fondò per denunciare le attività mafiose dei clan siciliani. Una radio libera e autofinanziata, un giornale di controinformazione radiodiffuso che, senza paura, informava sulle attività illecite di “mafiopoli”.

“Intitolare un parco a Peppino Impastato significa tenere viva la sua memoria – ha detto Giovanni Impastato, fratello di Peppino, presente alla cerimonia di intitolazione – Questa iniziativa è davvero molto importante perché lascia un segno e alimenta la memoria storica non solo di Peppino ma di tutte le persone che in questi anni hanno perso la vita per tentare di costruire un Paese migliore. Mi auguro che questo parco sia rispettato e frequentato dai bambini, dai giovani e dagli anziani. La memoria deve essere rafforzata da iniziative come queste perché non deve essere solo un racconto, ma deve essere resa tangibile. Noi già lo stiamo facendo con l’installazione delle pietre d’inciampo sul percorso dei Cento Passi; con il casolare dove è stato ucciso Peppino, impedendone l’abbattimento; con Casa Memoria, la nostra casa nella quale abbiamo vissuto il periodo dell’adolescenza e con Casa Badalamenti, casa del boss che, grazie alla legge 109 sulla confisca dei beni appartenuti ai mafiosi, siamo riusciti ad aprire al pubblico. Ogni volta che i ragazzi, provenienti da tutta Italia, vengono a toccare con mano la storia di Peppino e ci vedono aprire materialmente quella porta si emozionano perché capiscono che noi, con quel semplice gesto di girare la chiave nella serratura, siamo riusciti a violare il regno della mafia”. “Il nostro dovere morale e umano – ha poi concluso Giovanni Impastato – è quello di prendere i giovani per mano, accompagnarli e metterli a contatto con la storia e con la memoria”.

Prima di scoprire la targa anche il sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli ha espresso la sua soddisfazione: “Abbiamo instituito sin dall’insediamento l’assessorato alla legalità per mantenere alta l’attenzione su questo tema fondamentale per la comunità. Renderemo ancora più fruibile questo parco perché vogliamo dare la possibilità alle nuove generazioni di conoscere la storia di Peppino Impastato al fine di renderlo immortale. In questa città rimarrà in maniera indelebile la sua impronta affinché tutti possiamo prendere esempio dalla sua storia”.  

Alla cerimonia di intitolazione del Parco erano, inoltre, presenti l’assessora alla legalità, Roberta Affatato; il coordinatore del progetto MIT – Made in Triggiano e direttore artistico di Legalitria, Leonardo Palmisano; le autorità civili e militari.

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