“Un anno scolastico molto impegnativo”. Così le scuole superiori si preparano alla riapertura

by Michela Conoscitore

La riapertura delle scuole è alle porte, e per Governo e regioni si sta trasformando in una corsa contro il tempo: l’ultimo vertice si è concluso con un nulla di fatto per quanto riguarda il nodo trasporti e sull’uso delle mascherine in classe, poiché alcune regioni, come Liguria e Veneto, hanno affermato l’impossibilità, soprattutto per gli alunni più piccoli, del loro costante utilizzo durante le ore di lezione. Nel frattempo il commissario Domenico Arcuri ha assicurato l’invio agli istituti scolastici dei banchi monoposto a partire dal 28 agosto, mentre la distribuzione di 11 milioni di mascherine e di 170 mila litri di gel igienizzante pare sia già cominciata. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, di concerto con la ministra Lucia Azzolina ha assicurato la riuscita del piano formulato dall’Istituto Superiore della Sanità documento che, vista la situazione contingente, sarà in continuo divenire e aggiornamento.

In questi giorni è stato attivato anche il numero verde 800903080pensato per i dirigenti scolastici che dirimerà dubbi e perplessità sull’attuazione delle regole comunicate dai vari ministeri.

bonculture ha proseguito l’indagine sull’avvio di questo nuovo anno scolastico, e dopo aver esaminato la prima fascia dell’istruzione, quella che riguarda gli alunni dal nido alle scuole secondarie di I grado, ha interpellato i dirigenti dei licei “Lanza-Perugini” e “Alessandro Volta” di Foggia, il dottor Giuseppe Trecca e la dottoressa Gabriella Grilli. Innanzitutto abbiamo posto ad entrambi la fatidica domanda: come sarà questo nuovo anno scolastico, in piena pandemia? 

Sarà un anno scolastico molto impegnativo”, risponde il dottor Trecca, “come ho scritto in una lettera indirizzata a tutta la scuola. E sicuramente tra i più impegnativi anche della mia lunga carriera come dirigente scolastico e docente. Dovremo imparare ad essere flessibili, per prepararci a qualsiasi evoluzione della pandemia”. La dottoressa Grilli ha dichiarato che “sta preparando il rientro a scuola nella massima sicurezza, per docenti e alunni, non potendo prevedere il futuro è l’unica cosa che mi è concessa di fare”. 

Approfondendo la disamina sulle direttive comunicate dal Miur ai vari istituti scolastici, con i dirigenti abbiamo analizzato anche le dinamiche nate proprio negli ultimi tre mesi dello scorso anno scolastico con la Didattica a distanza: “Abbiamo interpretato e applicato le direttive sulla sicurezza, e ideato un piano di massima sulla situazione ad oggi”, afferma Trecca, “la presenza di tutte le classi per tre giorni a settimana a scuola e la Dad in quelli restanti tenendo sempre unito il gruppo classe in entrambe i momenti. Questo permette di avere la metà delle presenze a scuola, e ci consente di utilizzare le aule più grandi proprio per rispettare la distanza di sicurezza. Distanze di sicurezza che sono legate ai banchi monoposto e alle sedute speciali che abbiamo richiesto. Se questi non dovessero arrivare, è evidente che il numero di classi in presenza diminuirà sensibilmente. Ciò comporterà il riadattamento del programma, ecco perché abbiamo mantenuto un’alternanza di Dad e didattica in presenza”. Il preside del Lanza prosegue: “Siamo stati tra le prime, se non l’unica, scuola di Foggia che dopo tre giorni dall’inizio del lockdown è partita con la Dad. Abbiamo smantellato i computer dell’istituto e fornito la connessione internet agli alunni. Tutti hanno lavorato dal primo momento. A settembre saremo pronti con una piattaforma unica per tutta la scuola. La Dad può essere complementare e sussidiaria ma non sostitutiva della didattica in presenza”. 

Simile il sistema di sicurezza ideato dalla dirigente del liceo Volta che ce l’ha illustrato: “Ho cercato di star dietro alle innumerevoli direttive e ai vari cambiamenti, e non è stato facile specie in ragione del periodo estivo. In ogni caso, con la collaborazione del Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione abbiamo ipotizzato un rientro diversificando ingressi ed uscite e prevedendo una turnazione settimanale degli studenti che seguiranno sia in presenza, sia con didattica digitale integrata.

La sostanziale differenza, in caso di nuovo lockdown, è che ora docenti e alunni sono più attrezzati e pronti ad affrontare una tale nefasta emergenza. E il personale ATA ha dimostrato di saper efficientemente operare in smart working”, ha concluso la dottoressa Grilli.

Sui test sierologici da suggerire a docenti e personale scolastico, i punti di vista dei due dirigenti sono simili: “So che non sono ancora disponibili, dovrebbero occuparsene i medici curanti che spero sappiano somministrarli. Comunque scusi il bisticcio di parole, li caldeggerò caldamente. Però essendo volontari, non potrò costringere nessuno. Consiglierò anche l’app Immuni perché in un contesto scolastico potrebbe essere molto importante e utile”, ha dichiarato Trecca. “Per i test sarà data ampia informazione e ovviamente ognuno sarà libero di decidere autonomamente, conoscendo i pro e i contro di tale possibilità e le opportunità che il test può offrire”, ha invece affermato Grilli.

Sull’operato del Governo e della ministra Lucia Azzolina le posizioni di Trecca e Grilli diventano più rigide, forse proprio in virtù del caos che sta ammantando l’inizio di questo anno scolastico funestato dal Covid, che vede i presidi impegnati ad interpretare e applicare come meglio possono le norme di sicurezza imposte da Roma: “Non do giudizi ideologici o politici, ma tecnici. La situazione è molto difficile da gestire, ma noi dirigenti siamo stati mandati in prima linea in nome dell’autonomia scolastica, che poi sappiamo che l’autonomia sostanziale dalle scuole non è mai stata guadagnata. Viene sbandierata quando serve, e ciò è chiaro che è un po’ strumentale. Sul profilo della responsabilità penale ci hanno alleggerito solo in parte: per carità, non chiediamo uno scudo penale ma ovviamente tutti conoscono la situazione delle scuole. Applicare una montagna di regole che sono difensive sarà complesso, e quindi rimarremo esposti ad un ragionevole ma alto rischio”, ha affermato il dottor Trecca. Della stessa opinione la dottoressa Grilli: “Avrei preferito meno proclami e più azioni serie, poche e precise. Come è nel mio stile. Temo che questi continui stop and go possano ingenerare confusione interpretativa”.

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