Il Natale e la transumanza dei pastori

by Carmine de Leo

C’era una volta.. proprio così piacerebbe iniziare questa storiella, il Natale della vecchia Foggia frequentata per tutta la stagione invernale dai pastori abruzzesi per la transumanza delle greggi.

Questi pastori, da secoli, sono i protagonisti immobili e muti delle statuine dei presepi più antichi o più moderni, invece, in Puglia, nella città di Foggia ed in tutta la Capitanata erano gli attori di caratteristiche usanze folkloristiche oggi del tutto scomparse.

Queste tradizioni sono però rintracciabili tra le righe di vecchi testi ingialliti che ci parlano di questo passato, riportandoci con la fantasia, nella magica atmosfera del Natale di ieri nelle pianure della Puglia.

In particolare alcune delle più belle pagine sul folklore natalizio nella città di  Foggia, sono quelle scritte da Michele Papa nella prima metà del secolo scorso, con una prosa carica di poesia.

Questo autore così descrive magnificamente una parte del Natale dei nostri antenati, in riferimento alla presenza dei pastori abruzzesi a Foggia: rozzi pastori, dalle barbe lunghe, dai capelli intosi, coperti di pelli, facevano spesso echeggiare le solitudini del Tavoliere della loro zampogna, solo nelle grandi solennità religiose facendo strana comparsa nei centri abitati. 

La novena di Natale nelle case era un loro privilegio e quanto meritato! il loro intervento nelle case era desiderato come di buon augurio e aspettato di anno in anno

La notte di Natale poi, la cattedrale di Foggia, il massimo tempio del Tavoliere, assisteva ad una caratteristica scena, che non tutti abbiamo dimenticato.  

A frotte accorrevano i pastori dei dintorni a prender parte alla pittoresca processione del Christus.  Il divin Bambino era, appena nato, portato in giro per la chiesa da uomini esotici, dalle vestimenta strane, giacche e gambali di rustiche pelli, con sulle spalle grossolani mantelli di grezza lana, e un grosso cero in mano.

Corteo pittoresco! Folklore genuino!

Si consacrava così il connubio secolare di uomini di diversa religione, affratellati dal lavoro e dalla religione, la quale recava l’unico conforto possibile, a gente costretta alla lontananza dai propri cari, anche in quella tanto dolce festa familiare.

Una vena di tenue malinconia pervade queste bellissime pagine del Papa, che ci descrive mirabilmente cosa accadeva nella più bella ed importante festa dell’anno della tradizione cristiana e pare quasi di rivivere in un film del passato queste belle emozioni del Natale di una volta!

Pastori alla Cattedrale di Foggia

I poveri pastori, lontani dai paesi natii dell’ Abruzzo, con lo sguardo verso la sagoma dei loro monti e del dominante Maiella, furono parte integrante della storia passata della transumanza e lontani dalle loro famiglie per tutti i mesi del lungo inverno, certamente percepivano nella loro fede per il Bambin Gesù anche tutto il proprio affetto per i loro figlioletti lontani.

Infine, i pastori portavano in giro per le strade della città, la notte di Natale, la statua del Bambin Gesù appena nato, mentre altri seguivano in corteo con grossi ceri.

In definitiva, si assisteva ad una vera e propria ricostruzione della mistica notte, oggi questa caratteristica processione è purtroppo scomparsa, ma forse con la buona volontà di qualche associazione culturale ed istituzione pubblica potrebbe essere riproposta con dei figuranti questa singolare e suggestiva processione dei pastori.

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