Scandalo al teatro di Taranto…Quando la cantante lirica Maria Passeri colpì con un calcio un povero suggeritore durante l’interpretazione della Carmen

by Carmine de Leo

Abbastanza conosciuta nell’ambiente teatrale, Maria Passeri, nata a Megliadino o a Mediglia nel lontano 1870, fu una cantante lirica che calcò le scene italiane a cavallo del 1900, raccogliendo molti successi per le sue accorate interpretazioni.

Si ritirò a vita privata verso gli anni Venti del secolo scorso e si spense a Roma nel 1940.

Aveva studiato canto presso il Liceo Musicale Domenico Rossini di Bologna, oggi Conservatorio Musicale Giovanni Battista Martini, sotto la guida del professor Federico Dell’Ari.

La sua prima apparizione sul palco di un teatro avvenne a soli ventisei anni nel 1886; continuò poi ad esibirsi con sempre più successo dal 1890 al 1922 nei più importanti teatri italiani: a Milano, Como, La Spezia, Piacenza, Genova, Savona, Grosseto, Cuneo, Pavia, Torino, Novara, Vicenza, Viareggio, Firenze, Udine, Venezia, Perugia, Roma, Napoli, Taranto ed altre città della nostra penisola, oltre che nell’isola di Malta.

Vari sono i ruoli interpretati da Maria Passerri: Amelia nel Ballo in Maschera, Geltrude nell’opera Il Maestro di Cappella, Santuzza nella Cavalleria Rusticana, Nedda nei Pagliacci, Mimì nella Boheme, Erda nell’Oro del Reno, Maddalena nel Rigoletto, Azucena nel Trovatore, Adina in Elisir d’amore, Regina in Ruy Blas, Adalgisa nella Norma, Margherita nel Faust ed altri diversi ruoli in opere meno conosciute.

Nelle varie parti che interpretò, la migliore restò la Carmen nell’omonima opera del compositore francese Georges Bizet, ove nel duetto finale era quasi insuperabile.

La sua bravura e il numeroso pubblico di ammiratori le permisero anche di registrare una buona serie di dischi con importanti case discografiche dell’epoca, come la Gramophone, con cui incise il Duetto finale della Carmen, Addio dolce sveglia della Bohéme, Fior di giaggiolo della Cavalleria rusticana, Io son ricco e tu sei bella dall’Elisir d’Amore ed altre prestigiose interpretazioni.

Il suo cavallo di battaglia rimase durante tutta la sua non breve carriera l’interpretazione della Carmen.

Proprio quest’opera la vedeva come protagonista presso il teatro Livio Andronico di Taranto in una serata del 1906, quando, secondo le cronache giornalistiche del tempo, fu avvertita all’ultimo momento che il tenore con cui avrebbe dovuto esibirsi, tale cavalier Russitano, causa una improvvisa indisponibilità, era stato inaspettatamente sostituito da un mediocre tenore d’occasione, chiamato all’ultimo momento dagli impresari teatrali per non annullare l’intero spettacolo!

La Passeri, stizzita e presa alla sprovvista da questa sostituzione, che la costringeva a duettare con un artista minore, forse non all’altezza dell’interpretazione e reputando che questa circostanza avrebbe sminuito la sua celebrità, appena terminata la graziosa romanza delle carte: Le carte son sincere. E il vero san narra: Morte! sferrò sul palcoscenico davanti ad un numeroso pubblico, un calcio al suggeritore ed al libraccio che questi reggeva.

Appare appena il caso di sottolineare come il povero suggeritore era posizionato nella sua nicchia o finestrella posta in basso al palco e quindi per la Passeri fu molto facile colpirlo con un calcio.

Apriti cielo! l’esecuzione dell’opera fu presto interrotta ed il crescente mormorio del pubblico in sala si trasformò ben presto in urla e fischi per la scandalosa condotta tenuta dalla Passeri.

Il fuoco era ormai acceso e la direzione del teatro, preoccupata che questo malumore si trasformasse in tumulto, fece calare immediatamente il sipario.

Calmati un po’ gli animi, la Passeri si convinse o fu convinta per non mandare all’aria tutta la serata, a scusarsi infine con il pubblico e riprendere la sua interpretazione dalla scena interrotta!

Ella, nonostante tutto, fra le cantanti liriche dell’epoca era considerata comunque un’ottima interprete e, apparsa di nuovo sul palco per scusarsi del gesto impulsivo dettato dalla sua rabbia, fu applaudita sinceramente da tutto il pubblico presente nel teatro, che ormai temeva anche di aver buttato via i soldi del biglietto senza godersi tutta l’opera!

La rappresentazione non ebbe altre interruzioni e la Passeri, apprezzata per la sua accorata rappresentazione, fu gratificata infine da un lunghissimo e accorato applauso!

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