Shirley MacLaine, la regina di Hollywood

by Orio Caldiron

Non sono molte le attrici che fanno centro al primo colpo come Shirley MacLaine, nome d’arte di Shirley Beatty, nata a Richmond, Virginia, il 24 aprile 1934. Mentre a Broadway sostituisce la protagonista del musical The Pajama Game, debutta nel cinema con Alfred Hitchcock nel ruolo della stralunata Jennifer Rogers di La congiura degli innocenti (1955). Nello stesso anno ruba la scena a Jerry Lewis in Artisti e modelle di Frank Tashlin, dove è irresistibile quando gli fa la corte cantando “Enamorada”.

Si fa notare nel personaggio della prostituta dalla borsetta a forma di coniglio di Qualcuno verrà (1958), il turgido mélo di Vincente Minnelli dove muore tra la folla del luna-park per salvare Frank Sinatra. Ma anche in quello della provinciale in cerca di marito a Manhattan di Tutte le ragazze lo sanno (1959) di Charles Walters, in bilico tra estrosa vivacità e ingenua freschezza.

La congiura degli innocenti

Negli anni sessanta è Billy Wilder che le offre la grande occasione con il ruolo di Fran Kubelik di L’appartamento (1960), la vulnerabile ragazza dell’ascensore in una grande azienda newyorkese innamorata dello sposatissimo capo del personale Fred MacMurray. Il gioco di sguardi, timidezze, frustrazioni tra lei e il contabile Jack Lemmon, che si guadagna la promozione prestando il suo appartamento ai dirigenti in vena di scappatelle, fa finalmente scoccare tra di loro la scintilla nella notte dell’ultimo dell’anno. Nessuna concessione al sentimentalismo del lieto fine: quando lui le confessa il suo amore, lei gli risponde: “Taci e dai le carte”.

È accanto a Jack Lemmon anche nel secondo incontro con Wilder per Irma la dolce (1963). Nello scenario sgargiante delle Halles ricostruite in studio poco prima della demolizione, il personaggio di Irma, la poule dai capelli rossi e le calze verdi innamorata prima di Nestore e poi di Lord X senza sapere che sono la stessa persona, contamina la commedia con il dramma, la farsa con il musical per dar vita alla favola dell’amore e della gelosia, sintonizzata sulle intermittenze del cuore. La versatilità dell’interprete – confermata dall’insegnante travolta dalla calunnia di Quelle due (1962) di William Wyler – s’impone nell’irriducibile taxi-girl di Sweet Charity-Una ragazza che voleva essere amata (1969), il musical di Bob Fosse ispirato alle felliniane Notti di Cabiria, dove si scatena al ritmo di “Where am I Going”.

Si allontana per qualche tempo dal set dedicandosi alla campagna presidenziale per i democratici e al reportage televisivo. Si sprecano i fazzoletti nel suo ritorno sullo schermo con la madre eccentrica e invadente di Voglia di tenerezza (1983) di James L. Brooks premiata con l’Oscar, che tra lacrime e sorrisi inaugura una folta galleria di signore bizzose e irascibili. Dalla madre di Meryl Streep in Cartoline dall’inferno (1990) di Mike Nichols alla nonna di Jennifer Aniston di Vizi di famiglia (2005) di Rob Reiner che potrebbe essere stata il modello della Mrs. Robinson di Il laureato.

Sorella maggiore di Warren Beatty, è stata sposata con il produttore Steve Parker, da cui ha avuto la figlia Sacha. Nella sua casa di Santa Fè, si è inventata un secondo mestiere, scrivendo l’autobiografia e un gran numero di libri d’ispirazione new age, venduti in tutto il mondo in milioni di copie.

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