Il Teatro Margherita apre d’estate: tributo al sindaco Enrico Dalfino e all’8 agosto della Vlora

by Daniela Tonti

L’apertura estiva del Teatro Margherita, il teatro che affonda le sue radici nel mare, nato come contenitore palafitta alternativo al Petruzzelli e chiuso da quasi quarant’anni, avverrà domani e sarà inquadrata nelle celebrazione dell’8 agosto, un giorno che ha segnato la storia non solo della città di Bari ma dei flussi migratori extraeuropei degli ultimi trent’anni.

Dopo la mostra inaugurata il giorno di San di Nicola Van Gogh live experience e che ha sancito la restituzione di una prima porzione del Teatro Margherita e lo straordinario World Press Photo, è un’altra data simbolica che riafferma con energia non solo l’orientamento delle politiche culturali attuate dalla città levantina volte alla riqualificazione dei contenitori urbani ma anche l’affermazione di una opposizione politica incontrovertibile, fondata sui principi di accoglienza, umanità e solidarietà che evoca storie attualissime di uomini straordinari come Enrico Dalfino.  

Sono persone, persone disperate. Non possono essere rispedite indietro, noi siamo la loro unica speranza.

La mattina dell’8 agosto 1991 sbarcarono a Bari circa 20mila albanesi che il giorno prima nel porto di Durazzo avevano preso d’assalto la nave mercantile Vlora proveniente da Cuba e con ancora un carico diecimila tonnellate di zucchero a bordo. Al Comandante Halim Milaqi, minacciato da uomini armati, non restò che fare rotta per l’Italia. Stipata fino all’inverosimile, con i radar fuori uso e condizioni di navigazione di fortuna, le fu negato l’approdo a Brindisi e si diresse a Bari dove attraccò nel punto più lontano dalla città, all’estremità della diga foranea, il Molo Carboni.

Dopo la caduta del regime comunista in Albania, era iniziata un’ondata di sbarchi con destinazione Puglia ma fino a quel giorno si era trattato di gruppi di centinaia di profughi e mai si era assistito a un esodo della portata della Vlora. 

La Vlora

La mostra allestita al Teatro Margherita si chiama On Board e dedica un focus a Sono Persone 8.8.1991 la scultura di Jasmine Pignatelli recentemente inaugurata sul lungomare di Bari: un memoriale per la città.

La scultura traduce in codice morse la frase che il sindaco Enrico Dalfino (1935-1994) pronunciò alla fine di una giornata che ha segnato la storia della migrazione mondiale: “Sono persone, persone disperate. Non possono essere rispedite indietro, noi siamo la loro unica speranza”.

E le parole erano la risposta di un sindaco del Mezzogiorno alla richiesta del governo centrale di trattenere nel porto i profughi per poterli rimpatriare. Una decisione impossibile da attuarsi dal momento che moltissimi di loro si gettarono in mare prima ancora che la nave attraccasse fino a raggiungere la città e disperdersi. Dalfino pagò un prezzo politico e umano salatissimo per le sue scelte.

Al Teatro Margherita si potrà osservare l’allestimento tematico curato da Stefano Straziota con un intervento fotografico di Stefano Di Marco e il video del regista Francesco Castellani dal titolo “Un posto davanti al mare. Sono Persone” che ripercorre le fasi di lavorazione e montaggio della scultura, le impressioni e i commenti degli abitanti di San Girolamo e le diverse testimonianze sullo sbarco e sul sindaco Dalfino. Un viaggio tra immagini di repertorio e sentimento della memoria come impegno civile.

Le parole e la data che hanno ispirato la scultura pubblica vengono affidate all’etere con una trasmissione morse che si avvale della collaborazione dell’Associazione Radioamatori Italiani A.R.I. (sezione di Bari).

La performance al Teatro Margherita è quindi connessa a “Sono Persone 8.8.1991” la scultura dedicata al sindaco Enrico Dalfino e allo spirito di umana accoglienza dei baresi in occasione dello sbarco della Vlora. Alle 19.00 in punto verrà effettuata la comunicazione radiotelegrafica con il nominativo di chiamata internazionale IQ7DV con il QTH LOCATOR JN81KD corrispondente al Teatro Margherita.

Da qui partirà un’onda sonora amplificata uscirà dal teatro, attraverserà l’Italia, i suoi mari, i continenti per raggiungere chiunque sarà in ascolto e vorrà partecipare a questa grande opera globale che fa appello al quel senso di umanità che l’episodio del 1991 genera ancora adesso. Per qualche minuto il caratteristico segnale morse farà da richiamo collettivo, come campane nel giorno di festa. La performance sonora a carattere rituale e simbolico amplificatore della scultura stessa, celebra e lancia nel mondo il messaggio di Enrico Dalfino e lo spirito di accoglienza dei baresi.

“Sono Persone” è una frase che oggi come allora trasmette un profondo senso di collettività e ci invita a non perdere mai il senso della comunità umana a cui tutti apparteniamo.

L’iniziativa è inserita all’interno del cartellone della “Festa del mare”, il programma degli appuntamenti promossi dal Comune di Bari con il sostegno e la collaborazione di Regione Puglia, Puglia Promozione e Teatro Pubblico Pugliese.

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