“Il Sud non è uno stereotipo”, Loredana Capone e il sogno di biblioteche ascensori sociali e attrattori culturali per musei

by Antonella Soccio

Stimolare il desiderio di cultura e progettare azioni, servizi e interventi in grado di sollecitare il ruolo creativo del pubblico per generare partecipazione. È senz’altro questo il merito principale della misura Community Library della Regione Puglia, che ha investito ben 120 milioni di euro nelle biblioteche di comunità disseminate per tutto il territorio regionale, con l’idea che uno dei massimi antidoti all’information overload è l’information literacy, ossia lo sviluppo di competenze nella ricerca, nella valutazione, nella selezione, nell’organizzazione e nell’uso delle informazioni.

Le biblioteche sono, insieme alle scuole, alle università e alle famiglie, fra i principali fornitori di tali competenze.

Dopo aver inaugurato a Monteroni la biblioteca nel palazzo baronale, intitolata ad un illustre e colto cittadino come Edmondo D’Arpe, l’assessora alla Cultura e al Turismo della Regione Puglia Loredana Capone ha tagliato il nastro anche alla biblioteca universitaria dei Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia dell’Università degli Studi di Foggia insieme al Rettore ancora in carica Maurizio Ricci e al nuovo Rettore appena eletto, il professor Pier Paolo Limone. Con lei anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’assessore al Bilancio Raffaele Piemontese e il sindaco di Foggia Franco Landella insieme a gran parte della comunità accademica.

Non solo lettura

“È estremamente importante l’investimento nella biblioteca, il compito lasciato al nuovo Rettore è fondamentale. Una biblioteca non nasce solo ed esclusivamente per il servizio lettura, ma nasce come ascensore sociale. Pensiamo solo per un istante a quello che può significare lo studio, l’approfondimento, la crescita culturale di una persona, di chiunque sia figlio, da qualunque quartiere viene. Da qualunque parte della città arriva un cittadino sa di poter contare su un lungo che è uguale per tutti. Quella è la biblioteca, un luogo che non conosce stagioni o periodi storici. In una biblioteca si trova davvero tutto, anche il sogno. Il sogno di poter essere diverso e migliore rispetto a quello che si è stati. Il sogno di poter vivere una vita che non sia dentro un perimetro, il sogno di non ergere muri, ma di abbattere i muri per vivere il mondo. Mentre c’è qualcuno che pensa di prendersela con quattro poveri disgraziati che vengono sulla nostra terra e non pensa ai giovani che migrano dalla nostra terra per cercare occupazione, noi con questo atto diamo strumenti e risorse per poter crescere e formarsi qui e per far sì che tutti gli studenti della Puglia abbiano quelle opportunità che altri studenti hanno altrove”, ha detto l’assessora nel suo intervento tra i rinnovati arredi e tra i mobili rossi.

A suo avviso è importante che la biblioteca resti aperta tutto il giorno fino a notte per essere un luogo dove il racconto con l’autore e con i professori possa aggiungersi alla lettura di un libro. “La biblioteca deve essere luogo dove chi si sta formando incontra la classe dirigente della città e del mondo. È da quegli incontri che scaturisce la possibilità di crescere”, ha proseguito. A tal proposito il presidente Emiliano ha anche annunciato che i percettori del ReD, reddito di dignità, potrebbero essere utilizzati per le aperture serali e per peculiari incontri, con personale da affiancare a quello ordinario.

Il finanziamento delle community library rappresenta uno sforzo enorme. Dai 20 milioni iniziali ne sono stati aggiunti altri 100, per un totale ed un impegno di ben 120 milioni di euro.

“Le biblioteche meritano, abbiamo il mare e il paesaggio, ma la mente è la nostra materia prima, che va alimentata”, è stato il motto dell’assessora Loredana Capone.

I musei

Con noi di Bonculture l’amministratrice originaria di Lecce ha anticipato alcuni asset della sua prossima programmazione. L’Università del Salento ha introdotto da tempo un nuovo modo di fare storytelling dei siti archeologici attraverso le arti performative.

Tali esperienze saranno rimbalzate su tutto il territorio nazionale. Il Museo di Castromediano che ha mescolato il patrimonio museale all’arte contemporanea è una best practies luminosa.

La politica salentina ne è convinta. “I musei insieme alle biblioteche devono essere attrattori culturali importantissimi in grado di attrarre visitatori tra i cittadini e tra i turisti, perché determinano la crescita culturale significativa sia sotto il profilo dell’identità di un luogo che si scopre e scopre la propria storia e i propri visitatori anche nel tempo sia sotto il profilo della aspettativa di destinazione che hanno i turisti, che venendo in Puglia conoscono la realtà storica e non solo paesaggistica. E conoscono anche le stratificazioni di comunità che si sono succedute: la Puglia è sempre stata una terra di confine col mare, il Mediterraneo, più importante della storia fino al 1500. Immaginiamo quanta importanza possa avere una penisola come la Puglia: il nostro Sud non è quello dello stereotipo secondo cui si è poveri di storia. C’è ancora uno stereotipo e noi ci dobbiamo impegnare a farci conoscere, da qui viene l’idea di utilizzare tutti i luoghi di passaggio di visitatori come attrattori culturali. Per questo abbiamo voluto fare la mostra archeologica nell’aeroporto: non abbiamo un altro luogo dove passano 2,5 milioni di persone. Allestire una mostra archeologica nello scalo di Brindisi significa per noi farci conoscere immediatamente dai tanti che partono e che arrivano nelle nostre località. Farci conoscere con la nostra storia, con la nostra cultura”.

Grandi nomi

A suo parere, serve un investimento profondo, attualmente in essere, nei musei per la conoscenza dei grandi artisti pugliesi, troppo poco conosciuti. “Perfino Pino Pascali, l’unico al quale è dedicato un museo interamente di arte contemporanea, è poco conosciuto dai pugliesi-rileva- Forse è più conosciuto all’estero che da noi. Per questo abbiamo attivato campagna promozionale di conoscenza insieme ad una possibilità infrastrutturale con l’acquisizione di opere di Pino Pascali come i Bachi da setola, che ha significato per noi la possibilità di entrare alla Biennale di Venezia per utilizzare quell’occasione e quell’evento come un grande evento promozionale. È stato così anche per le mostre che stiamo organizzando su letterati, pittori e scultori di Puglia”.

I parchi archeologici

Il 2019 sarà targettizzato sull’antico.  “L’anno prossimo sarà l’anno dell’archeologia- annuncia Capone- redigerò una delibera per disciplinare le attività che intendiamo fare noi e che chiediamo facciano tutti. Abbiamo parchi archeologici totalmente sconosciuti, alcuni dei quali in degrado e abbiamo bisogno di attrarre risorse. Tra questi Faragola, Canne della battaglia, ma anche gli ecomusei, i dolmen, i menhir, siamo pieni di parchi archeologici. Che dire di Altamura? O di Roca? Noi abbiamo un’infinità di patrimonio archeologico, parlare della preistoria e dell’archeologia significherà per noi investire su termini di conoscenza che vorremmo far entrare anche nelle scuole”.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.