La fascinazione dei Cammini nella Puglia delle 5 mete francigene

by Daniela Tonti

Lo aveva annunciato Dario Franceschini nel 2016 alla presentazione dell’Atlante dei cammini.  Il 2019 sarebbe stato l’anno del turismo lento, itinerari sostenibili a contatto con l’ambiente. L’obiettivo è la valorizzazione di territori inediti e fuori dai percorsi turistici e più battuti dalle masse per favorire esperienze di viaggio sempreverdi: dai cammini, alle ciclovie, ai treni panoramici, ai viaggi a cavallo prediligendo tutto ciò che è contatto con la natura. E inserendoci nel mezzo anche una buona dose di storie e fascinazione che non guastano mai: fiaba, artigianalità, folkore, cucina, arte e contatto con piccole realtà locali.

È quello che sta accadendo in Puglia dove la Regione ha finanziato un progetto che riguarda i Cammini, all’interno del quale si sta svolgendo in questi giorni il Viandante Festival.

La Via Francigena

Il progetto Cammini di Puglia non poteva non partire dalla Via Francigena, un patrimonio dal potenziale inespresso da Roma in giù, probabilmente anche per la lunghezza e la conformazione che la caratterizzano. La strada che collega Canterbury a Roma fino ai porti Pugliesi e che veniva percorsa dai pellegrini è lunga oltre 3000 km.

Sulla via Francigena, agli inizi degli anni 2000, la Toscana ha attrezzato percorsi e intercettato moltissime presenze, mettendo in piedi un business assai competitivo. In Puglia nonostante lunghissimi e sfinenti dibattiti e tavole rotonde cicliche non era mai stato fatto nulla di rilevante. Fino a un anno e mezzo fa. Quando il Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia, diretto da Aldo Patruno vi ha messo mano avvalendosi di figure di grande esperienza in materia come Angelo Fabio Attolico.

Il progetto Cammini ha due linee di azione: la Via Francigena e gli itinerari culturali.

Ma perché un viaggiatore dovrebbe venire in Puglia a camminare?

La Puglia è la regione che ha cinque mete della Via Francigena. Cinque mete sono un numero elevatissimo: Monte Sant’Angelo, Bari con San Nicola, Leuca, Otranto e Brindisi che era il punto di imbarco per la Terra Santa. Nemmeno Santiago de Compostela ha questi numeri. Il paradosso è che quelle pugliesi sono mete mai “usate” cioè mai realmente attivate in termini turistici.

Perché non basta l’incontrovertibile esistenza della Via Francigena a renderla tale. Il cammino ha bisogno di essere strutturato e geolocalizzato. Il tracciato va individuato in sicurezza. Non si può camminare in terreni privati e strade provinciali che possono essere pericolose, per esempio. Individuare il percorso è un lavoro molto complicato.  La Puglia è la regione che ha la porzione più grande, su 900 chilometri di Via Francigena del sud ne ha più di 400 e fa parte dell’Associazione Europea Vie Francigene (AEVF), alla vicepresidenza della quale è stato riconfermato proprio Aldo Patruno.

Solo per dirne una, sulla via va messa la segnaletica in vernice e attrezzati ostelli per l’accoglienza dei viandanti. In Puglia gli ostelli non ci sono e si apriranno anche grazie a un nuovo impulso della Regione. Un ruolo importante lo giocano le comunità a cui andranno affidate le stazioni intermedie per l’accoglienza dei pellegrini.

I cammini

Il progetto della Regione ha molteplici chiavi di lettura e di ingresso. Innanzi tutto i numeri. I cammini in Italia sono molti e molto gettonati specie negli ultimi anni. Primi fra tutti ci sono quelli legati alla spiritualità cattolica (la via Francescana con migliaia di pellegrini, San Benedetto a Norcia, Sant’Antonio a Padova etc),  poi ci sono quelli che puntano più sulla natura, tra le montagne o in costiera amalfitana ad Agerola o a Praiano. Quale che sia la loro vocazione, i cammini non rappresentano più un segmento limitato a pochi irriducibili ma affascinano sempre più viaggiatori alla ricerca di esperienze alternative. Senza dimenticare la salute, la medicina preventiva nutrizionista e tradizionale sono concordi su un’indicazione: camminare mezz’ora al giorno all’aria aperta allunga la vita.

Il progetto Cammini di Puglia ha un altro merito, quello di aver sfatato l’alone sulla Transumanza, le vie delle pecore. Fino a domenica scorsa la maggior parte dei progetti (eventi, sagre etc.) pensati “con le pecore” pare fosse destinata a non andare benissimo. Molto probabilmente perché si trattava di eventi poco strutturati o non inseriti in una giusta programmazione. Domenica invece anche quest’alone si è finalmente dissolto attraverso Viandanti Festival, uno dei progetti finanziato attraverso le misure di destagionalizzazione (Puglia 365) messe in atto dalla Regione Puglia.

Viandanti Festival ha aperto i battenti sulla Murgia. Un luogo raramente interessato da festival e da animazioni territoriali che ha ospitato a Masseria Grottillo Il viaggio del pastore una camminata di otto chilometri animata da musica, installazioni artistiche e degustazioni tipiche.

Un progetto ampio e ambizioso quello dei Cammini di Puglia, che mira a colmare il vuoto e l’inconcludenza politica e non solo che ha caratterizzato gli ultimi vent’anni in tema di Via Francigena, affiancandovi addirittura altri itinerari corredati da animazioni culturali, arte, musica e cibo a chilometro zero.

Viandanti è un festival che dura tre giorni (23, 28, 29 giugno). Di seguito il programma di oggi e domani:

 Venerdì 28 giugno, a partire dalle 18:00, sarà possibile, invece, visitare, su prenotazione, il museo dei Matronei della Cattedrale di Santa Maria Assunta ad Altamura, uno dei cinque presenti in Italia. Alle 20:30, sempre nella Cattedrale, Ezio Bosso e la sua orchestra, si esibiranno in un concerto di musica sinfonica. L’evento è aperto a tutti, previa registrazione sull’apposito form on-line, fino a esaurimento posti.

Sabato 29 giugno sarà la volta di un nuovo cammino: “Profumo e suggestioni della Murgia”, a cura della Pro Loco di Santeramo e dell’Associazione In Itinere. Si partirà alle 7:30 con ritrovo all’InfoPoint di Santeramo in Colle, in Piazza Garibaldi.

A seguire si tornerà nello Stabilimento Patroni Griffi De Laurentiis dove i camminatori potranno scegliere tra due laboratori: “Memorie di un viandante, l’arte di filmare i luoghi e chi li attraversa”, a cura del Festival Mònde con Luciano Toriello, e “Una lingua di terra”, a cura di Giuliano Maroccini e Angela Malcangi. Alle 13:00 il convivio dei viandanti e degli studiosi si incontra attorno agli stand enogastronomici e confluirà in una controra di relax presso la spiaggia rurale all’ombra di querce secolari. Si riprenderà alle 17:00 con il forum “Il Paesaggio protagonista del turismo lento”, a cura di Federparchi, mentre alle 18:30 si terrà la lectio magistralis di Philippe Daverio sui temi dell’arte, del gusto e del territorio, in un’Europa in cammino. Chiuderà la giornata lo spettacolo musicale a cura del Festival “Il Cammino Celeste”.

*Ph Credits: Facebook Cammini e Itinerari culturali di Puglia

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