Regionali in Puglia, tra sovranisti agricoli, civismo, corazzata di liste e portatori di voto in cerca di una sicura elezione

by Antonella Soccio

In uno scacchiere politico nazionale in cui il civismo appare depotenziato per la forte polarizzazione politica attuata dai sovranismi da un lato e dai valori dell’europeismo, della tolleranza e dell’ambientalismo dall’altro, il governatore della Puglia Michele Emiliano si affida a ben 14 liste, di cui moltissime civiche per vincere la sfida contro i suoi competitors, Raffaele Fitto candidato del centrodestra unito, l’irremovibile Antonella Laricchia del M5S, Ivan Scalfarotto di Italia Viva, Azione e Più Europa e l’indipendente ed ex pentastellato Mario Conca con la sua lista Cittadini Pugliesi.

Le liste di Emiliano sono una corazzata: Partito Animalista, Partito del Sud, Sud Indipendente, Democrazia Cristiana, Sinistra Alternativa, Sindaco di Puglia, Con, Senso Civico, Partito Democratico, Italia in Comune, Popolari con Emiliano, Puglia Solidale e Verde, Pensionati e Invalidi, I Liberali. È populismo questo? Forse. Ma di quelli positivi, in assenza di Sardine estive che possano creare una forte opinione contro Matteo Salvini in Puglia.

Nomi, simboli, leader, eredità culturali, politiche, alleanze, tutto è ripetutamente messo in discussione col civismo.

Il presidente ha detto che le sue liste e le sue centinaia e centinaia di candidati e candidate rappresentano il popolo di Puglia. E c’è da credergli, perché a differenza del suo avversario più temibile, Fitto, sta puntando su un rapporto diretto tra i pugliesi e la sua persona, senza passare dalla delega dei portatori di voto che in numero quasi ossessivo affollano le poche liste del centrodestra, dove si litiga per un posto nei brand che contano, Lega e Fratelli d’Italia e che tanto lo hanno ammaccato in questi 5 anni (i casi Liviano, Mazzarano, Cera e altri sono emblematici) . Anche perché in alcune province in bilico, quei portatori di voto, strappati al centrodestra 5 anni fa, sono ritornati nel loro recinto politico. In Capitanata, terra di elezione di Leo Di Gioia, l’assessore all’Agricoltura senza Psr, che rischia di trascinare nella polvere solo il centrosinistra, questa sfiducia nei confronti di Emiliano è più netta, anche a causa della presenza dell’unico sindaco di centrodestra di un capoluogo regionale in Puglia, Franco Landella.

E infatti Emiliano sta concentrando in provincia di Foggia molti suoi tour in compagnia dell’inseparabile Raffaele Piemontese, che non permette quasi a nessuno di rubargli la destra. Dalla Magna Capitana all’aeroporto, da Cagnano alla postazione sanitaria di Vieste passando per il porto di Rodi Garganico e il trasporto marittimo delle Tremiti le foto opportunity sono solo dell’assessore piddino al Bilancio.

È nel nord della Puglia, del resto, sempre deluso e a tratti lagnoso e per lo più agricolo, che l’ex pm si gioca la partita della rielezione, che invece in terra di Bari e non solo sembra sorridergli. Se il razzismo, secondo una indagine Demos, continua ad apparire più del passato un problema, presso gli italiani, oggi, in Italia, esso è oscurato da altri virus. È quindi giusto candidare il personale sanitario, per cui gli italiani e anche i pugliesi provanoun grande trasporto e riconoscimento del ruolo chiave ricoperto in questi mesi.

Per un epidemiologo come Pier Luigi Lopalco che darà autorevolezza al centrosinistra, Fitto schiera il generale Silletti, anche lui pagato dalla Regione per risolvere l’affaire Xylella con una consulenza, che ha portato a quasi zero risultati. Ma è scontato che il centrodestra debba concentrare ogni sforzo programmatico sulla denuncia agricola.
A Bari i nomi schierati sono tanti e autorevoli nel centrosinistra. Non solo l’anestesista molfettese Felice Spaccavento per la Puglia solidale e verde che avrà anche il segretario di Sinstra Italiana Nico Bavaro, sono reclutati anche l’urologo Lorenzo Larocca di Martina Franca e la farmacista Rossella Moscogiuri e in ogni provincia ci saranno anche candidati sanitari vicini al professor Francesco Schittulli. Tanti gli amministratori. Da Ciro Petrarulo di Grottaglie, all’ex sindaco di Statte Angelo Miccoli fino all’ex sindaco di Lucera, star del web, Antonio Tutolo. Nel Tarantino ci sarà Gianfranco Lopane, sindaco di Laterza e Valter Musillo già segretario Pd di Taranto. In squadra tra gli emilianisti l’assessore alla legalità della giunta Rossi, Mauro Masiello, il vicesindaco civico di Francavilla Fontana Maria Passaro, laddove invece l’ex sindaco Maurizio Bruno si candida con i dem. Fortissima e competitiva la lista del Pd a Bari con gli uscenti inossidabili Gianni Giannini, Anita Maurodinoia e Mario Loizzo e la presenza del dirigente e uomo di staff Domenico De Santis e Francesco Paolicelli, espressione dell’area Decaro. Pesante anche la candidatura nel Pd del sociologo Leonardo Palmisano. Dentro nelle civiche il vicepresidente del Consiglio regionale Peppino Longo e forse il molfettese Saverio Tammacco che già 5 anni fa fu molto chiacchierato.

Fortissima la lista pizzarottiana Italia in Comune, che nella provincia di Bari, vedrà il derby tra l’ex sindaco di Capurso, Francesco Crudele e l’esperto di comunicazione di Putignano Bernardo Notarangelo. A Foggia invece ci prova l’amico di tutti Rosario Cusmai, che tanto lottò con Emiliano per la battaglia No Triv insieme a Dario Vassallo.

Nel mondo della cultura, se a Lecce c’è un solo nome forte che monopolizza il centrosinistra ossia l’assessora Loredana Capone che fa il paio di Raffaele Piemontese in Capitanata e si gioca il podio per i più suffragati dem, sta attendendo l’esito della doppia preferenza la professoressa Laura Marchetti, antropologa docente universitaria e consulente della Regione per tantissimi progetti di successo, come le Strade della Fiaba e non solo.

Correrà anche Patrizia Lusi, fedelissima di Emiliano, presidente della ricchissima Asp Zaccagnino sul Gargano, che ha lasciato la dirigenza dem, per abbracciare il simbolo ritrovato di Emiliano Sindaco di Puglia, che oggi in consiglio è ancora rappresentato dal riottoso Di Gioia.

Cercano riscatto nel centrodestra gli imprenditori turistici del Gargano che pur avendo i numeri dei posti letto sono sempre considerati figli di un dio minore rispetto ai colleghi del Salento. O almeno così si percepiscono. Il loro nome di punta potrebbe essere Annamaria Fallucchi, imprenditrice dell’accoglienza in un territorio vergine e sconosciuto ai più qual è il Lago di Varano.

Sicuramente rieletto l’uscente Giannicola De Leonardis così come gli altri colleghi fittiani in FdI, Ignazio Zullo e Francesco Ventola.

Tra i meloniani i candidati di punta nel Barese saranno Tommaso Scatigna, sindaco di Locorotondo e il segretario provinciale Filippo Melchiorre, consigliere comunale di Bari. L’ex capogruppo della Lega al Comune di Bari Michele Picaro potrebbe correre con i Fratelli d’Italia.

Il campionissimo manfredoniano Giandiego Gatta, vicepresidente del consiglio regionale, non dovrebbe avere rivali in provincia di Foggia, anche se scalpita tra gli azzurri Napy Cera. Di sicura elezioni il barese Domenico Damascelli (sostenuto dal mondo agricolo), il salentino Aldo Aloisi di Azzurro popolare, dove l’ex senatore Lucio Tarquinio a Foggia ancora non ha scelto su chi puntare, e la tarantina Francesca Franzoso. Ci provano l’ex consigliere regionale Gigi Loperfido e il putignanese Nino Rossi e il barese Giuseppe Carrieri.

Quanto la divisione di Andria con Nino Marmo candidato sindaco contro la sua area possa creare smottamenti nel centrodestra della Bat è tutto da vedere.

È ancora in cerca di una casa a Foggia dalla certa elezione Michaela Di Donna, cognata del sindaco Landella rieletto un anno fa e vittorioso contro Pippo Cavaliere del centrosinistra.

Molti la danno nella Lega, sebbene i livelli locali governati dall’europarlamentare e patron del Papeete Massimo Casanova siano contrari: decideranno Salvini, Crippa e D’Eramo.

Un suo ingresso farebbe balzare la Lega in avanti. Un partito che a Taranto potrebbe reclutare un immarcescibile Cito.

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