“Pizzo, canti di denuncia” – che, causa emergenza Covid19, ha debuttato su Rai Radio 3 il 23 maggio in occasione della Giornata della legalità, nasce dal fortunato e prezioso incontro tra l’attore e autore siciliano e il comitato AddioPizzo, un movimento aperto che nasce a Palermo e che agisce dal basso, facendosi portavoce di una “rivoluzione culturale” contro la mafia. “Volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l’acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia”: “Pizzo, canti di denuncia” parte dalle parole dell’imprenditore Libero Grassi, che per primo denunciò il suo estortore dicendo NO alla Mafia e giunge fino alle centinaia di commercianti, imprenditori e lavoratori che negli ultimi anni stanno sempre di più chiudendo le porte al business del racket.
Cos’è successo dalla prima denuncia di Libero Grassi ad oggi? Come sono cambiate in questi anni le logiche mafiose per il controllo dei quartieri? Perché si paga ancora il Pizzo? Questo progetto vuole essere una riflessione sulla condizione di schiavitù nella quale una persona si trova, purtroppo e ancora e molto spesso, solo per aver aperto un’attività in una zona “sbagliata”. Ma esistono ancora zone “franche”? Grazie alla testimonianza di alcune delle vittime intervistate, lo spettacolo tenta di infondere nello spettatore una grande speranza: la mafia non è invincibile, lo diceva per primo Giovanni Falcone il 30 agosto del 1991, proprio il giorno dopo la morte di Libero Grassi: “La mafia è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine”.
“Fari di Comunità” persegue l’obiettivo di promuovere il valore della legalità attraverso la sperimentazione di idee e progetti innovativi sui beni confiscati alla mafia lungo il litorale delle marine leccesi, da destinare a cantieri di innovazione sociale: sono questi i “Fari di Comunità”, luoghi simbolo della rigenerazione urbana e della coesione sociale, in cui far crescere il talento delle giovani generazioni. Il progetto “Fari di Comunità” è promosso e gestito dall’Associazione Temporanea di Scopo (ATS) costituita dalla Cooperativa sociale L’Amicizia (ente capofila), Comune di Lecce, Casa Circondariale di Lecce, CCIAA – Camera di Commercio Industria, Artigianato, Agricoltura di Lecce, Istituto Tecnico “G. Deledda” di Lecce, Fondazione Le Costantine, Caritas Diocesana di Lecce, Parrocchia Santa Maria Goretti di Frigole e Cooperativa Sociale Piano di Fuga.
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