Centinaia di voci stanno raccontando la pandemia, da ogni parte del mondo. Sono quelle di scrittori, giornalisti, pittori, registi che hanno sentito l’esigenza di mettere per iscritto o di narrare per immagini soprattutto la paura, e insieme il desiderio che tutto passi presto. Esigenza forte che ha avvertito anche Cristina Carlà, talentuosa, eclettica scrittrice e traduttrice salentina che, lo scorso maggio, ha scritto “Caccia al paziente zero”, un breve racconto sulla ricerca ossessiva di un colpevole e, più in generale, sulla normalizzazione del male.
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“Il colore delle cose fragili” di Cristina Carlà: le parole sono pezzi di vetro che raccontano le donne
by Paola Mannoby Paola MannoNelle pagine di questa giovane autrice, di cose fragili ne trovo ben poche. Forti le immagini che traccia, vigorose le frasi, colme di vita le sensazioni che trasmette, determinata la scelta delle parole