“Io so parlare solo di ciò che ho vissuto. È un mio limite, lo so. Ma è anche una piccola garanzia di autenticità. Non so cosa sia l’autofiction. So che quando si parla di comitive di ragazzini in giro per i quartieri, di trasferte al seguito di una squadra di calcio, di amicizie che non mutano e pure di qualche scazzottata, si parla di un patrimonio immateriale comune e diffuso, da Nord a Sud”
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