Nonostante i suoi vistosi limiti – mancanza di vero aggiornamento degli insegnanti, carenza cronica di strutture adeguate, programmi pericolosamente sospesi tra vecchio e nuovo, ossessive circolari scritte in burocratese al limite del nonsense – la scuola dell’obbligo nata nel 1962 apre nuovi, insperati orizzonti a migliaia di ragazzi dei ceti medi e del proletariato
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