“Il nostro ragù non ha nulla a che fare con le facili salse degli altri paesi. Quando la massaia vuol preparare il ragù si alza innanzi l’alba, perché il ragù sia pronto per l’ora del pranzo, che da noi è verso le due del pomeriggio; ché tutto il suo pregio sta nella lunghissima rosolatura”. Il reportage del 1935 dalla Puglia di Paolo Monelli
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Vini venerandi, provoloni di Gravina e melanzane: il pranzo tipico pugliese degli Anni Trenta
by redazioneby redazione“Bevo di questo vino e veggo ardere la terra dai monti al mare, gialla di stoppie, bruna di aratura, ombrosa di ulivi, impellicciata di vigne ad Alberello, festonata di fichidindia e di palme, con i suoi borghi a terrazze candide speculanti il mare, con le chiese del Mille e i castelli di pietra arrugginita”. Il reportage del 1935 dalla Puglia di Paolo Monelli