L’esordio risale agli anni Venti: a Roma, nel 1923 partecipò alla Biennale, ed era già vicino alla corrente del realismo magico che, in quegli anni, era una risposta al Futurismo e alla pittura metafisica. Una visione della realtà onirica, che si ritagliava un proprio spazio per affermare che il passato non era da rigettare, e che la modernità, decantata da Marinetti & co., stava portando più caos che progresso.
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