Un’inedita corrispondenza tra Raimondo di Sangro, principe di San Severo, singolare e misteriosa figura di scienziato ed alchimista, gran maestro delle logge massoniche settecentesche napoletane ed il gentiluomo lucerino Girolamo Giordano, avvocato ed archeologo dell’Accademia Ercolanense ci fa conoscere un singolare episodio avvenuto nel corso di uno scavo nel Settecento.
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Raimondo di Sangro
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Come spiegano con timore e sottovoce i vecchi abitanti del Decumano, la tomba del Principe, posta all’interno della Cappella è vuota e si ignora dove sia il suo corpo. Si racconta infatti che, giunto all’apice delle conoscenze ermetiche don Raimondo decise di sperimentare su se stesso la resurrezione dei corpi di cui aveva scoperto il segreto.
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Napoli è legata a doppio filo al concetto di rinascita. Il suo stesso toponimo, derivante dal…