Giuseppe De Vitto dona un ventilatore polmonare agli Ospedali. “Anche le imprese produttrici erano impreparate al disastro del Covid”

by Antonella Soccio

Nel DNA della sua famiglia c’è il grano. Il suo bisnonno cominciò l’attività cerealicola e adesso anche Giuseppe Devitto si occupa dell’azienda agricola. Ma nel suo approccio al lavoro c’è anche un forte senso della comunità che lo ha condotto a cercare subito delle soluzioni collettive per l’emergenza Coronavirus.

Dapprima Giuseppe, che è anche amministratore del Comune di Candela sui Monti Dauni, ha proceduto all’ acquisto di 200 tute ad uso chimico che saranno donate agli operatori ecologici e a tutti coloro che sono a contatto con gli anziani, a quei volontari che nei piccoli centri si stanno prodigando per i cittadini più fragili. Poi il giovane imprenditore agricolo ha deciso di impegnarsi per l’acquisto di un ventilatore polmonare.  

La sua testimonianza a Bonculture dà l’idea di quale sia l’emergenza tecnica e sanitaria. “Io volevo donarne due, mi sono recato in direzione agli Ospedali Riuniti e il direttore dell’ufficio patrimonio mi ha fornito i numeri delle aziende che producono i ventilatori, li ho contattati, ci sono pochissime imprese in Italia in questo specifico segmento. Ho contattato la Betafin Spa di Matera e la Space srl di Altamura, entrambi contatti che mi sono stati consegnati dall’ospedale. Purtroppo solo un’azienda mi garantiva la pronta consegna, con un solo ventilatore. I tempi medi di attesa per un ventilatore sono anche di 8 mesi. Una delle due imprese ne aveva di disponibili dall’Olanda, ma al costo di ben 39mila euro cadauno. Da quello che ho capito si tratta di una strumentazione complessa da produrre, mi hanno chiamato tanti imprenditori che volevano seguire il mio esempio, ma ho consigliato loro di provvedere a donare direttamente i soldi agli Ospedali Riuniti”.

Sul sito del Policlinico foggiano si può compilare un format nella sezione “Donazioni” nel quale indicare quale somma donare e a quale destinazione far confluire la propria elargizione.

“Ne ho comprato solo uno, a 13mila euro, ma è un ventilatore che può supportare fino a cinque pazienti. Nessuno si aspettava questa catastrofe, per questo c’è poca disponibilità di questo macchinario, anche le imprese produttrici si sono trovate impreparate”, prosegue Giuseppe Devitto.

“Io sono amministratore del Comune di Candela, assessore con il sindaco Nicola Gatta, mi sono attivato sin da subito, sono stato il primo qui a Candela, avevo a disposizione 100 mascherine di tipo agricolo. Mi ero fatto delle scorte in precedenza, ffp2, io però ho subito pensato di metterle a disposizione della popolazione. Il sindaco ha provveduto ad acquistare 1600 mascherine, sono quelle che si possono igienizzare per un po’ di volte, ne consegneremo una per nucleo familiare. A Candela al 99% stanno tutti rispettando le regole in maniera diligente”.

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