Possibile ed impossibile in lotta nell’animale di Piccolo

by Antonella Soccio
gli italiani si voltano

Cosa scatena negli uomini una foto hard di una donna postata sui social, accompagnata da una poesia allusiva piena di versi romantici e teneri?

Capita di ascoltare conversazioni di maschi adulti contemporanei, single o single di ritorno dopo matrimoni interrotti, mentre si interrogano sulla necessità e sul senso di una sessualità ostentata sugli schermi dalle loro coetanee, ma comunicata con tecniche, hashtag e parole d’ordine quasi adolescenziali. Di una purezza bambina.

Di fronte a tali dubbi verrebbe da distribuire nei locali, dove avvengono le grasse discussioni, l’ultimo libro edito da Einaudi di Francesco Piccolo, “L’animale che mi porto dentro”, Premio Strega nel 2014 per “Il desiderio di essere come tutti”.

LO SCARDINAMENTO DEL CUORE

Lo scrittore e sceneggiatore indaga nell’immaginario del maschio, che è ancora quello di un uomo sanguinario che annusa un fiore. Piccolo introduce il lettore nella sua autofiction e lo porta nei suoi ricordi d’infanzia, nel suo primo fidanzamento atterrato sulla panchina e poi risolto grazie ad un istinto di base. La fame che lo ha sottratto alle lacrime.

“Il compito che si è dato il desiderio sessuale maschile è costruire di continuo situazioni in cui l’impossibile si trasformi in possibile. Basti pensare che il porno basa su tale concetto quel poco di narrazione che serve”, svela.

Piccolo è pedagogico quando ritorna alle emozioni provate dinanzi ad un cult del cinema erotico come Malizia, che ha formato la sua generazione, accompagnando i ragazzini nella forza dell’erotismo sentimentale contro quello brutale.

Il codice dei maschi

Le lettrici scopriranno, nelle pagine del noto sceneggiatore di Caserta, alcuni meccanismi maschili, che a volte li bloccano e a volte invece li rendono goffi o troppo audaci. In tempi di #metoo si tratta di un libro coraggioso, perché palesa segreti troppo umani. Cortocircuiti animaleschi e sessismi innati, derivanti dalla formazione che è ancora contrassegnata dalla ricerca della virilità a tutti i costi e in tutte le sue declinazioni.

Sensibilità, ferocia, erotismo, romanticismo, debolezza, sete di potere. Cavaliere ardente e mascalzone. Il ciclo bretone e il Decameron.

“Quasi sempre i maschi per giustificare la loro brutalità, il loro cinismo, le loro menzogne, dicono che hanno sofferto tanto. Quasi tutto l’armamentario maschile giustificatorio è basato sulla sofferenza. Il dolore non giustifica, però rende comprensibile una certa dose di violenza cinica; allo stesso tempo è vero anche il contrario, cioè che il dolore diventa la giustificazione per comportarsi in qualsiasi modo”, scrive l’autore.

È il dolore il motore propulsore del maschio. L’animale soffre sempre, secondo Piccolo, per amare. E soffre, quando ama. È scontato citare il binomio Eros e Thanatos.

Il libro è una imperdibile guida per donne desiderose di entrare nella psiche dei loro fratelli ed amanti.

Antonella Soccio

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