Tressette, a Gioia del Colle il polo aggregativo delle arti

by Rosarianna Romano

Serio e faceto, ludico e concettuale, d’azzardo e d’ingegno, come le carte e come l’arte. In una parola: “Tressette”, progetto espositivo nato da un’idea di Antonio Milano, il quale per tre settimane, a partire da venerdì 7 gennaio, colorerà le stanze di Palazzo Romano a Gioia del Colle.

Il titolo dell’esposizione intreccia nel suo nome più fili, dall’omaggio a Ricciotto Canudo all’invito al gioco: al citazionismo della teoria delle Sette Arti, la quale fu diffusa in tutto il mondo dal celeberrimo gioiese, si unisce, infatti, una dimensione ilare, di scherzo e chiromanzia, dal sapore di magia e d’inganno, di genio e intelligenza. È questo il termine usato dal padrone di casa Lucio Romano, il quale ha ringraziato i curatori del progetto Antonio Milano, Pierluca Cetera e Maurizio Di Feo per aver trovato nel palazzo gentilizio «la location ideale per questa mostra completamente innovativa e intelligente, da un punto di vista etimologico, da intus, leggere nel profondo».

Sono tre le settimane nelle quali questo sogno avrà luogo: ogni sette giorni, infatti, i lavori saranno sostituiti da opere di artisti e artiste diversi, creando composizioni nuove di occhi e mani, materiali e nomi. Ingredienti differenti, dunque, messi insieme da un non voluto criterio generazionale e legati da un file rouge estetico, il quale trova come denominatore comune proprio le Sette Arti canudiane: così, non limitandosi solo all’Arte Contemporanea, Tressette diventa contenitore di conferenze, proiezioni cinematografiche sperimentali, interventi sonori. Con la musica di Vittorino Curci e Francesco Massaro, gli interventi della docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia delle Belle Arti di Bari Maria Angelastri e dell’architetto Giuseppe Ferrovecchio, le proiezioni di Francesco Dongiovanni e Filippo Tolentino, il progetto si impone come intervento sul territorio, teso a illuminare con le sue Sette Arti la città di Gioia del Colle.

La prima sezione, la quale si può già ammirare nelle stanze di Via Nazauro Sauro, comprende l’informale di Irene Petrafesa e le installazioni di Nicola Genco, l’arte figurativa di Pierluca Cetera e quella geometrica di Maurizio di Feo, i giochi di parole e di materiali di Massimo Ruiu, i frame cinematografici di Carlo Michele Schirinzi e gli aghi di pino di Nunzio Fucci.

Il secondo atto, dal 14 al 20 gennaio, ospiterà, invece, le opere di Marco Bacoli, Silvana di Biasi, Stefano Cardaropoli, Nicola Curri, Raffaele di Gioia, Alessio Fortunato, Simona Maiorano, Sara Matarrese, Cristiano Pallara e Claudio Zorzi.

L’ultima settimana, infine, vedrà gli artisti Aurora Avvantaggiato, Damiano Azzizzia, Angela Campobasso, Valentina de Florio, Cleonice di Muro, Antonio Milano e Raffaele Vitto.

Prezioso il contributo offerto dagli sponsor (ZNS Project, Cave, Remi), dall’Accademia delle Belle Arti, dall’I.I.S.S. “Ricciotto Canudo” e dall’I.I.S.S. “Rosa Luxemburg”, il quale, con i suoi ragazzi e ragazze ha partecipato alla creazione del catalogo interattivo dell’esposizione.

«Si è creato questo polo aggregativo all’interno di Gioia del Colle che è centrale tra Matera, Bari e Taranto, cosa da non sottovalutare: l’Accademia di Belle Arti ci ha dato il suo patrocinio, così come Bari città metropolitana, ma anche si sono concentrate personalità che già da un po’ di tempo operano nel settore artistico»: Antonio Milano, mente del progetto e presente con le sue opere nel terzo atto, con queste parole realizza un bilancio dell’esposizione in corso, proiettandola nell’aspettativa delle prossime tre settimane e in un futuro di sperata ripartenza a partire dall’arte e dal Sud.

Rosarianna Romano

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