“Il tempo che scorre è un enigma, un’entità che sfugge”. Intervista a Gianrico Carofiglio

by Michela Conoscitore

Lo scorrere del tempo fa rumore e, a volte, è proprio assordante. Questo si pensa quando si termina la lettura del nuovo libro dello scrittore Gianrico Carofiglio: torna in libreria uno dei suoi protagonisti più amati, l’avvocato barese Guido Guerrieri, alle prese col passato, e con l’inevitabile nostalgia che i ricordi e una donna portano con sé nel suo presente. La misura del tempo, edito da Einaudi, è candidato allo Strega ed è tra i finalisti della prima edizione del premio letterario nazionale I fiori blu, e Carofiglio sarà oggi pomeriggio a Foggia, presso la Biblioteca Provinciale La Magna Capitana, per presentare il suo nuovo romanzo.

In anteprima, bonculture ha rivolto qualche domanda allo scrittore per parlare del libro e del ritorno, molto atteso, di uno dei suoi personaggi letterari più amati dai lettori italiani.

L’avvocato Guerrieri è tornato: come si è evoluto il personaggio da lei creato, nel corso di questi anni?

Credo che ci sia nella cifra stilistica di questo personaggio un filo unitario, una sorta di filo identitario che potremmo definire come la coesistenza, nel personaggio, di una dimensione malinconica, di una dimensione diciamo ironica e autoironica e di una dimensione etica. La definizione che a me è più piaciuta del personaggio l’ha data, anni fa, un critico letterario: ha definito Guerrieri come un eroe riluttante, ironico e malinconico. Mi piace e mi ci ritrovo, e dato questo carattere di identità, certamente questo è un personaggio che cambia perché i sei romanzi, i sei capitoli direi di un macro-romanzo aperto, adesso è diventato più grande, e quindi certi temi che hanno a che fare col passare del tempo, sono più presenti, in particolare in questo romanzo. Qualcuno ha detto: Guerrieri è invecchiato. E io ho risposto che è l’unico modo per non morire giovani.

Il titolo del romanzo fa comprendere che questo capitolo della vita di Guerrieri è una riflessione sul trascorrere del tempo: c’è molta nostalgia verso il passato, persone che vi appartengono che ritornano nel presente. È un Guerrieri anche comicamente malinconico, basta pensare al dialogo col sacco da boxe. Cosa rappresenta, quindi, il passato per lei e Guerrieri?

Il tempo che scorre direi che è un enigma. Nel libro viene citata una frase molto acuta di un linguista americano che dice: “Provate a pensare allo scorrere del tempo, senza usare metafore. Provate a parlare dello scorrere del tempo senza usare metafore, e vi accorgerete di quanto sia non difficile, impossibile”. Il tempo è un’entità che sfugge, che noi cerchiamo di addomesticare ma non ci riusciamo, e il fatto stesso che noi tutti abbiamo una percezione del tempo che accelera con l’età, è una dimostrazione di questo: il tempo ha velocità diverse, a seconda delle diverse età della vita. Ecco, di fronte a questo enigma si pone Guerrieri, e su questo enigma verte sostanzialmente la storia.

In questo nuovo libro, ci presenta una porzione di passato dell’avvocato, Lorenza, che non è stata una donna qualunque per Guido: ha segnato il suo passaggio dall’adolescenza alla maturità, per quanto poi lui abbia nascosto la donna tra le pieghe del tempo.  Il ritorno di Lorenza cosa aggiunge alla personalità di Guerrieri, che i lettori scoprono per la prima volta?

Il ritorno di Lorenza è uno spunto per riflettere sul tema dell’identità, cioè chi siamo noi oggi, chi eravamo già venti o trenta anni fa, e viceversa in quelli che eravamo c’era già qualcosa del noi stessi di oggi, oppure se cambiamo completamente. Ad un certo punto, Guerrieri si dice: nessuna cellula del mio corpo che esisteva allora, esiste ancora adesso. Quindi l’identità, ovviamente, lo sappiamo è tutto un fatto mentale. Ma in che cosa consiste la nostra identità? È sostanzialmente una domanda sul chi siamo e su come, scoprendo chi siamo, ci poniamo nel mondo. Lorenza è, dal punto di vista narrativo, il catalizzatore di questa riflessione sull’identità, che riguarda Guido ma riguarda anche lei: una persona, per certi aspetti, completamente diversa, e per altri incredibilmente simile a quella del passato remoto.

Molti lettori hanno amato il discorso ai giovani magistrati, sicuramente uno dei momenti più significativi del libro: in base a quelle pagine, possiamo dire che Guerrieri professa una ‘giurisprudenza sentimentale’?

Io non userei questa espressione, Guerrieri professa la necessità che chi maneggia il diritto, soprattutto quel diritto così delicato che è il diritto penale, e che poi avrà il compito di applicarlo e decidere se esseri umani dovranno essere privati della libertà, deve essere capace di uno sguardo più ampio di quello che fornisce il solo sapere tecnico. L’idea del posto fondamentale che ha la cultura, in senso ampio, nella formazione di un giurista, non per un fatto estetico ma proprio per la capacità di comprendere meglio le implicazioni conoscitive, ma soprattutto le implicazioni etiche di lavori così delicati.

L’avvocato è un lettore accanito e curioso: la smisurata passione letteraria di Guerrieri è un invito ai suoi lettori a farsi coinvolgere sempre più dalla lettura e ampliare i propri orizzonti?

È un modo di vederla, non sono contrario a questa maniera di interpretarla. A me piace raccontare i personaggi con le caratteristiche che, di volta in volta, appartengono loro di più e certamente un connotato di Guerrieri è l’amore per i libri e la lettura. E se questo connotato del personaggio diventa anche uno stimolo, una sollecitazione a chi legge a continuare a leggere, leggere ovunque e guardarsi attorno praticando quell’attività anarchica, (deve essere anarchica), che è la lettura, questo mi fa piacere.

La misura del tempo è tra i finalisti del premio letterario I Fiori Blu: secondo lei, i premi incentivano la lettura e le vendite?

La lettura forse, credo che la incentivino un po’. Per le vendite, davvero pochissimi premi hanno influenza vera, al di là di poche centinaia di copie. Credo che in Italia, oggi, ci siano due o tre premi soltanto che abbiano una qualche significativa influenza sulla vendita dei libri.

E tra questi premi c’è sicuramente lo Strega, in bocca al lupo!  

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.