Bocconcini di baccalà e rape stufate. La ricetta garganica di mamma Mattea

by Teresa Rauzino

Anche a Peschici, come a Vico del Gargano, la sera della Vigilia si gustavano tredici specialità di magro, a base di pesce e verdure: cavolfiore (a’ vroccle) con baccalà, anguille e capitoni arrostiti o fritti, alicette, grugnaletti fritti, baccalà in pastella di farina, uovo e prezzemolo fritto, zucca rossa fritta, cavolfiore lesso condito con olio e limone, patate “arracanate” (gratinate senza carne, con pane raffermo sbriciolato, pecorino, aglio, prezzemolo e un filo d’olio).

Venivano cotte in una tortiera (u’ rot’), su una fornacetta o nel camino, “con fuoco sopra (carboni roventi sul coperchio e sotto il piccolo treppiedi (u’ trapp’telle)”.
Una ricetta tipica dei giorni natalizi garganici sono i bocconcini di baccalà con rape stufate.

Eccola nella versione di mamma Mattea Tavaglione

Bocconcini di baccalà

Tenere a bagno mezzo filetto di baccalà per tre giorni, asciugarlo bene e tagliarlo a tocchetti. Infarinarli, passarli in un composto di uova e prezzemolo. Friggerli finché avranno assunto un bel colore dorato.

Rape stufate

Mondare un chilo e mezzo di rape, lasciando le cimette e le foglie più tenere. Farle stufare in un soffritto di olio extravergine, due foglie di alloro, aglio schiacciato, peperoncino e sale qb.

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