Le immancabili pettole di Natale di mamma Mattea

by Teresa Rauzino

Saverio La Sorsa ci documenta che a Peschici si fanno le “pettole” lunghe mezzo braccio. In effetti, ancora oggi, la specialità peschiciana sono proprio le “pettole”. Le massaie e non solo loro sono abilissime nello stendere la massa lievitata di questo dolce.

Le frittelle raggiungono lunghezze considerevoli. Un proverbio invitava a non saltare questo rito natalizio per eccellenza: «I pett’le che nun cj fanne à Natale/ nun ce fanne manch’ à Cap’danne» (Le “pettole” che non si fanno a Natale, non si faranno per tutto il resto dell’anno).

Ecco la ricetta di mamma Mattea Tavaglione.

INGREDIENTI

1 chilo di farina

350 grammi di patate (tagliate e fettine, bollite e passate con l’amido dell’acqua di cottura residua)

50 grammi di latte intero

un cucchiaio e mezzo di sale grosso sciolto in acqua tiepida

300 grammi di lievito madre oppure un cubetto e mezzo di

lievito di birra.

Un cucchiaio di zucchero

Acqua quanto basta per un impasto morbido molto lavorato

Olio per friggere (da preferire l’olio di semi vari Olita,

che rende il fritto croccante e asciutto oppure l’olio extravergine dell’anno prima )

PREPARAZIONE

Impastare bene tutti gli ingredienti (inserendo l’acqua salata nella farina e non nel lievito per evitare il blocco della lievitazione) fino ad ottenere un impasto morbido.

Lasciare lievitare la massa in luogo tiepido fino a che raddoppia di volume.

Preparare una ciotolina con un po’ di olio di semi dove bagnarsi le dita per prendere più facilmente la massa.

Friggere in una teglia rettangolare (antiaderente) le pettole stendendo a poco a poco la pasta nell’olio bollente e non lasciandone le estremità fino a che non diventa solida (per evitare che si ammassi). Rigirare le pettole appena assumeranno colore. Saranno pronte quando avranno un bel colore dorato da ambedue i lati.

Servire con un buon mosto cotto di fichi.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.