La Foggia che conoscete adesso, sebbene in un futuro difficilmente pronosticabile, probabilmente non esisterà più se verranno recepiti i concetti e le percezioni visionarie del progetto, il quale preserverà categoricamente il Borgo antico identificato dalla “Testa di Cavallo”, con interventi chirurgici e contemporanei di adeguamento.
Roberto Pertosa
Roberto Pertosa
Architetto, socio fondatore dello studio [Ark! frequency] architects. Inizi professionali in prestigiosi studi toscani (Claudio Nardi, Archea, Bertoni & Associati), e in seguito nello studio Finegold Alexander & Associates di Boston. Esperienze lavorative e realizzazioni a New York, Boston, Montecarlo, Spagna, Canada, Lussemburgo. Partecipa e ha partecipato a diversi concorsi nazionali e internazionali per alcuni dei quali ha ricevuto premi e menzioni speciali di merito.
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Le fallimentari iniziative, degne dei più sprovveduti del mondo, tristemente derise da chi possiede un briciolo di cognizione di causa, risultano inverosimilmente da esempio da perseguire da chi è ancor di più, se possibile, sprovvisto di intendimento.
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Il frastagliamento creato dal susseguirsi dei setti, e il loro spiccato slancio, calamitato verso i vertici caratterizzanti il lotto di progetto, esalta ancor più il concetto di percorrenza e di perforazione soprattutto nel blocco1 dell’Ordine e Fondazione, il cui ingresso è costituito da una rampa a quota costante
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L’acqua cade dall’alto e trova il suo percorso generando strutture verticali. Si diffonde per l’intero volume come un elemento imprescindibile, fondamentale. Si percepisce da ogni punto
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NewsUrban Politics
Lo spazio liquido nella città diffusa. Come cambia il rapporto tra abitare, produrre e convivere col Covid
Lo spazio abitativo riesce a umanizzare il processo evolutivo del concetto stesso di lavoro, ma anche il processo del pensiero. Si ha più tempo per pensare, per riflettere, per studiare, una sorta di dilatazione del tempo che prescinde dal bisogno dell’incontro fisico con le persone, ma non lo esclude ovviamente, bensì lo rimanda, e che trasmette la percezione di una trasfigurazione antropologica delle condizioni esistenziali dell’uomo.
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Una piazza è pur sempre un vuoto urbano, la cui qualità dipende in primo luogo dallo scenario che la incornicia. Il percorso in questo caso è atipicamente inverso.