La criminalità organizzata può certamente gestire in proprio le attività illecite: non serve nessun supporto esterno, al massimo qualche compiacente distrazione, per la prostituzione, il gioco d’azzardo, lo spaccio di stupefacenti. Le cose si fanno già più complicate quando si tratta di racket delle estorsioni e soprattutto dell’usura. Servono apporti diversi da quelli che possono dare gli uomini delle batterie per stimare quale sia la somma che il commerciante o il costruttore possono pagare, preferendo piegarsi allo sparare o al denunciare. E bisogna assicurarsi che l’accesso al credito sia precluso ermeticamente a quanti devono cadere nella rete dell’usura.
Giovanni Panunzio
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I nostri eroi civici, i Giovanni Panunzio, i Mario Nero, i Francesco Marcone, sono relegati nel dimenticatoio. In una città la cui toponomastica celebra l’inutile strage della prima guerra mondiale o le truci avventure del colonialismo, a loro spettano, quando va bene, viottoli periferici.
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Teatro
“A voce alta”, l’arte di Mediante col flash mob memoria per Giovanni Panunzio. «C’è molta paura in città. Non c’è trasparenza, ci sono solo non detti»
Restituire la memoria. Non il ricordo, l’esperienza, il massacro. Nonostante il costruttore Giovanni Panunzio godesse di una vigilanza radio-collegata, il 6 novembre 1992 mentre sulla Y 10 percorreva via Napoli i killer gli hanno sparato più colpi di pistola, spalle, polso sinistro, gola.
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Urban Politics
“La città ideale”, Antonio Fortarezza svela la cultura mafiosa, che mesta nel disagio e nelle diseguaglianze
È una Foggia plumbea, nuvolosa, malsana, umida, opprimente, colma di catrame e cemento, rifiuti e materiali di scarto, la città protagonista dell’ultimo intenso lungometraggio del documentarista ed artista Antonio Fortarezza, intitolato “La città ideale. Le mani nella città” e che sarà presentato in anteprima il prossimo 20 settembre nell’Auditorium Santa Chiara, nell’ambito di Cinema Felix della Fondazione Apulia Felix
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